NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO

Pare che la questione immigrazione sarà quella su cui si giocheranno le prossime elezioni politiche. Per questo si alzano i toni e il dibattito subisce semplificazioni comunicative distorte. L’Italia è senza dubbio sotto pressione. Le regole siglate a Dublino per l’accoglienza dei profughi stabiliscono che l’asilo lo si richiede là dove si arriva. Così l’Italia, meta naturale degli sbarchi dei disperati che da vari paesi si riversano in Libia per affrontare la traversata, diventa una sorta di cortile recintato in cui aspettare risposta alla propria speranza di accoglienza. Bene ha fatto il governo Gentiloni a porre con forza il tema della condivisione di questo impegno con gli altri Stati dell’Unione Europea, che devono rispettare le quote concordate di ricollocazione dei richiedenti asilo. Ma sul medio periodo la questione degli sbarchi di massa non si risolve invocando il numero chiuso o i respingimenti ma rivedendo la legge Bossi – Fini per consentire un canale controllato di ingresso legale nel paese e disincentivare così quelli illegali. Su questo ho scritto due righe insieme a Beppe Guerini a nome di ReteDem.

Sarebbe bello che il mondo si decidesse ad aiutare queste persone davvero, con misure concrete e un serio sforzo economico, “a casa loro”, dopo avere fatto in modo che casa loro non sia un deserto arido o le macerie di un bombardamento. Nel frattempo nessuno si illuda di fermare le migrazioni nel mondo innalzando muri: non ci sono scorciatoie rispetto alla responsabile pianificazione di un progetto condiviso in sede europea e internazionale. “Nostra patria è il mondo intero” cantava più di cent’anni fa l’anarchico Piero Gori, in una canzone che iniziava con le parole “O profughi d’Italia”. Un’anticipazione in forma di desiderio di quella che la globalizzazione avrebbe trasformato in una realtà di fatto.

UN CAMPO LARGO

In un’intervista a Repubblica di qualche giorno fa Walter Veltroni ha invitato il PD a costruire un campo largo di centrosinistra: “Attenzione, al Lingotto dicemmo: vocazione maggioritaria ma non autosufficienza”.

Con ReteDem, e all’interno all’area del PD che ha sostenuto Andrea Orlando e che si sta costituendo come associazione col nome di Democrazia&Società (Dems), stiamo spingendo perché non si chiudano le porte ad un’alleanza di centrosinistra. Questo ho detto alla convention promossa a Roma da Orlando il 27 giugno e questo ho ribadito intervenendo nella direzione nazionale del Pd.

Con questo spirito abbiamo partecipato alla manifestazione di Giuliano Pisapia il 1 luglio.

LARGO AI DIRITTI

Testamento biologico e matrimonio egualitario sono stati al centro del dibattito con il rinvio a giudizio di Marco Cappato e l’approvazione della legge in Germania e a Malta. In Italia le proposte sono depositate e manca solo la volontà politica di una maggioranza trasversale che voglia portare a termine queste conquiste.

Anche il dibattito sull’omogenitorialità e sulle tecniche di procreazione medicalmente assistita è aperto in gran parte d’Europa, come in Francia dove il Comitato Nazionale di Bioetica ha dato il suo parere positivo per l’apertura della PMA alle coppie lesbiche.

Intanto la Cassazione indica di nuovo la strada del riconoscimento di due genitori dello stesso sesso, nell’interesse del bambino, mentre il Tribunale per i minori di Bologna ha riconosciuto l’adozione coparentale a una coppia di uomini e a una coppia di donne applicando direttamente la legge sulle unioni civili.

​La settimana scorsa ho accolto in Senato i rappresentanti della Open Dialog Foundation, insieme a Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Ablyazov, e l’avvocata e attivista moldava Ana Ursachi. Al centro dell’incontro l’urgenza di una riforma dell’Interpol, abusata da quei regimi autoritari che emettono avvisi di cattura internazionale per ‘reimpossessarsi’ dei loro oppositori politici.

Ho sottoscritto l’appello di Amnesty per la liberazione di Taner Kılıç, presidente di Amnesty International Turchia, incarcerato dal regime turco.

DAL PALAZZO

E’ fermo ormai da settimane in Commissione giustizia l’iter del disegno di legge sul cognome della madre, di cui sono relatore. Gli emendamenti sono stati depositati: adesso bisogna procedere al voto per mandare presto il testo in aula.

È legge, invece, il reato di tortura, dopo il voto definitivo della Camera. Ho scritto qui un commento per ReteDem.

Procede a rilento l’iter di approvazione della legge sullo ius soli. Dovremmo comunque farcela a mandarla in porto, nonostante le ciniche strumentalizzazioni della Lega su quelle bambine e quei bambini, di fatto italiani, su cui si cercano di riversare paure fabbricate ad arte. Invito a guardare questo bel video prodotto da Repubblica per capire meglio di cosa, e soprattutto di chi, stiamo parlando.

Ho sottoscritto un disegno di legge a prima firma Mattesini per una riforma delle adozioni, ​​​l​a proposta del senatore Tocci​ ​​sulla mobilità via ​taxi, il DDL​ di Nerina Dirindin​ ​​sulla ​salute mentale​ e l’appello​ ​​per la verità su​​ll’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin promosso da Walter Verini​.​

Con Monica Cirinnà ho depositato una interrogazione contro le intimidazioni antigay di Forza Nuova al corpo docente dela scuola Rodari.

Insieme ad altri 33 senatori ho interpellato il Ministro dell’interno sulla mancata trascrizione a Perugia di un atto di nascita per il figlio di una coppia di donne.

Ho firmato anche un’interrogazione di Donella Mattesini sui rimedi per evitare il fenomeno dei bambini dimenticati in macchina e una di Erica D’Adda sul sindaco di Pimonte, che ha definito “una bambinata” lo stupro di gruppo ai danni di una ragazzina di 15 anni.

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