È stato un percorso accidentato che ha richiesto ben più dei cento giorni previsti, ma il Senato ha finalmente approvato il testo di modifica dell’art.416-ter sul voto di scambio politico-mafioso.

Questa misura era stata al centro di una campagna promossa dall’associazione Libera, “Riparte il futuro“, che ha raccolto le firme di 375.000 cittadini e l’adesione di 388 parlamentari, molti di loro oggi in aula con i braccialetti bianchi simbolo della campagna animata da don Luigi Ciotti. La nuova norma consentirà di colpire non solo lo scambio fra voto e denaro ma, com’è assai più diffuso, lo scambio fra il voto e altre utilità. Il testo approvato in prima lettura alla Camera il 16 luglio scorso aveva ricevuto forti critiche da parte di settori della società civile fortemente impegnati sul fronte del contrasto alle mafie, da Roberto Saviano al giudice antimafia Raffaele Cantone.

Troppo limitativo il riferimento al “procacciamento di voti” e non anche alla semplice promessa; inutile e d’ostacolo quell’avverbio “consapevolmente” che poneva problemi interpretativi che avrebbero reso più difficile provare il reato; inaspettata la riduzione delle pene introdotta. Queste critiche hanno prodotto la necessità che la commissione giustizia del Senato rimettesse mano a quel testo, non senza problemi fra le forze politiche che hanno prodotto un periodo di stallo. Oggi finalmente il voto in Senato, su un testo che dà una risposta esaustiva alle osservazioni fatte in luglio.

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Il voto finale (168 a favore, 4 contrari, 66 astenuti) è arrivato dopo un’aspra battaglia di FI e NCD (poi astenuti sul voto finale) per la cancellazione, sostenuta anche dai gruppi di Scelta Civica e Per l’Italia, della parola “consapevolmente”.

Il nuovo testo recita: “Chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui al terzo comma dell’articolo 416-bis in cambio dell’erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di qualunque altra utilità ovvero in cambio della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione è punito con la stessa pena stabilità nel primo comma dell’articolo 416-bis. La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalità di cui al primo comma.

Adesso la parola torna alla Camera per il voto definitivo su quello che potrà diventare uno strumento importante nella lotta agli intrecci fra mafie e politica.

Articolo pubblicato sull’Huffington Post

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