Con 24 voti favorevoli (Pd + “Sinistra in consiglio”) fra cui quella del sindaco
– costituire una banca dati sulle esperienze realizzate in Italia e all’estero per la tutela dei diritti delle persone omosessuali e transessuali;
– diffondere e mettere a disposizione dei cittadini le informazioni raccolte anche attraverso la creazione di pagine web sul sito del Comune;
– valorizzare la funzione informativa e documentaria svolta sul territorio cittadino dalle biblioteche comunali proponendo l’acquisizione di testi relativi alle tematiche omosessuale e transessuale;
– promuovere iniziative culturali (dibattiti, presentazione di libri e di video, mostre) finalizzate a favorire il dialogo fra le differenze;
– promuovere azioni formative rivolte ad operatori comunali e ad operatori in campo educativo, assistenziale e sociosanitario;
– collaborare con le associazioni presenti su territorio per sviluppare iniziative comuni;
– partecipare alle attività della “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” (Ready).
L’ istituzione del servizio era stata proposta dal Cassero nel 2004 all’allora candidato sindaco .
“La votazione di oggi – ha commentato il presidente di Arcigay ‘Il Cassero’ Emiliano Zaino – nonostante la defezione dell’area cattolica che conferma il proprio ostracismo ideologico verso il superamento della discriminazione che vede oggetto le persone omosessuali, rappresenta un’importante vittoria per il
Ricordo la tua intervista in cui ufficializzammo la richiesta quattro anni or sono…
http://www.cassero.it/show.php?621
>nonostante la defezione dell’area cattolica che conferma il proprio ostracismo ideologico verso il superamento della discriminazione
Ci andasse piano con l’ostracismo Zaino. Mi pare che l’approvazione della Family Card (con il contributo fondamentale proprio di Paolo Natali) dimostri tutt’altro, e lei, Lo Giudice, ne è testimone. Quei tre prodiani sono tutt’altro che omofobici. Avrei voluto vedere se ci fossero stati degli ex dc alla Rambaldi o alla Giuliani, se non avrebbero votato contro per davvero…
Comunque, io posso capire i tre amici della nostra ex Margherita. Si è fatto un balletto indecente, partendo dall’assessorato alla famiglia (beh, anche quello, mica male come idea, no?), passando per quello alle donne e i giovani, fino a questo sportello per le diversità (però le diversità e le pari opportunità sono molteplici, non capisco perché si deve enfatizzare sempre e comunque la questione omosessuale)
Ottimo! Come mai i tre consiglieri PD non hanno partecipato al voto? Che provvedimenti pensate di prendere? Mi pare un provvedimento molto civile e imporante. Come si può votare non a favore, se si è democratici?
Se effettivamente è stato un blitz (di Lo Giudice), come ha detto Natali ai giornali, (http://www.paolonatali.it/docs/rassegna/Servizio%20gay.pdf), anch’io non avrei votato.
Le cose si discutono, non s’impongono, primo.
Secondo, ha ragione Natali quando dice anche che lo sportello per le diversità (tutte) bastava e avanzava. Ripeto, perché enfatizzare sempre? (casomai si poteva riorganizzare meglio quello, non farne uno nuovo).
Terzo, siamo passati dall’assessorato alla famiglia (non concesso) a questo sportello gay (concesso). Per chi ha sensibilità diverse, vale (o dovrebbe valere) lo stesso rispetto. Per cui, non resta altro da fare che si dia spazio anche all’assessorato alla famiglia.
Caro Innoxius, credo che un’amministrazione debba farsi carico di tutte le esigenze sociali, con equilibrio e senza esclusioni, delle famiglie con tanti figli come del singolo anziano omosessuale.
I giornali nei mesi scorsi si sono divertiti a fare titoli su improbabili assessorati alla famiglia o ai gay. Di assessorati nuovi (per fortuna) Cofferati non ne sta istituendo, anche perché la finanziaria ha invitato a ridurre e non ad aumentare i componenti delle giunte. Ha invece dato maggiore spessore a due assessorati esistenti: quello alle politiche sociali, che ha ricevuto il coordinamento delle politiche per la famiglia, e quello all’istruzione e alle politiche per le differenze, che finalmente sarà fornito del personale necessario a far partire un settore che era solo nel titolo dell’assessorato, e che avrà al suo interno un Servizio rivolto alle persone Lgbt. Due ordini del giorno ampiamente discussi in commissione hanno accelerato questo iter: quello di Paolo Natali sulle famiglie (che io ho stesso ho firmato dopo avere ottenuto che fosse rivolto a tutte le forme familiari)e quello mio sul Servizio Lgbt. Nessun blitz, quindi. Mi dispiace che Natali, che stimo molto, evochi una questione di metodo infondata per spiegare una non partecipazione al voto sul mio odg che a tutt’oggi -per rispondere ad Anellidifumo – non mi spiego. Anche perché, in questo sono d’accordo con Innexius, i tre ex dl hanno dimostrato in altre occasioni di non essere degli integralisti.
Ah ok, grazie per la risposta 🙂 Se non sono degli integralisti magari riterranno di spiegare il senso di questo loro non voto, che visto dall’esterno mi pare assai grave. Un gesto che li mette al di fuori del consesso civile, un po’ come quando il PD di Roma votò con le Destre contro l’istituzione del registro delle unioni civili (i voti a favore furono: PS e Sinistra).
Se non votare un provvedimento del tutto opinabile nel metodo e nel merito – che non giudico non disponendo di sufficienti elementi di contesto – espone al giudizio di essere “al di fuori del consesso civile”, mi chiedo dove stiano di casa la tolleranza e l’intolleranza…
Mi trovo in mezzo tra la posizione di Innoxius e di Lo Giudice. Devo dire di non essere omofobico, ho rispetto per i gusti sessuali altrui e non li guidico.
Credo che i Dico potessero essere un lavoro assolutamente condivisibile (anche da me, cattolico, eterosessuale!).
Penso però che le divisioni in categorie possano creare emarginazione sociale. Per questo sarei d’accordo per istituire opportunità per favorire il dialogo fra le differenze e contrastare l’emarginazione sociale. In generale. Con attenzione verso tutti, indiscriminata. Non solo nei confronti dei lgbt, ma anche degli anziani, dei senzatetto, degli extracomunitari, degli ex-carcerati….ogni tanto (perdonatemi) la difesa strenua dei diritti lgbt può sortire effetti contrari: partendo da chi le propone a chi le riceve. Faccio un esempio: se il dato di partenza è contrastare la discriminazione nei confronti delle persone lgtb, bisogna trovare i metodi (anche comunicativi) che più non sembrino discriminanti nei confronti degli etero. Bisogna cambiare insieme la società: tutti hanno diritti e doveri al di là del colore, della religione, della sessualità. Ogni tanto le bandiere possono farci dimenticare l’obiettivo. Interpreto così il guidizio sull’odg degli amici Lina, Paolo e Giovanni sul tema. Buona giornata a tutti!