Unioni gay, legge entro la primavera

La legge sulle unioni gay sarà approvata già in primavera, “forse addirittura entro le regionali”. E’ quanto emergerebbe dalla riunione del presidente del Consiglio Matteo Renzi con i parlamentari Pd al Nazareno. Dal cosiddetto ddl Cirinnà dovrebbe però sparire, al momento, la parte riguardante le unioni civili eterosessuali. Lo conferma il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto: “Sulle coppie etero c’è un equivoco. In tutto il mondo la regolamentazione delle coppie civili serve a porre rimedio a una discriminazione, quella che nega alle coppie gay la possibilità di vedersi riconosciuti dei diritti che le persone sposate hanno”.

Scalfarotto prosegue: “Gli etero hanno già la loro unione civile: è il matrimonio. Confondere le unioni civili con le coppie di fatto è come confondere pere e mele. Gli eterosessuali che non vogliono regolamentare la loro relazione sono tutta un’altra questione rispetto alle unioni civili”. Quindi il sottosegretario rileva: “Nel Pd c’è un accordo complessivo sulle grandi questioni. Le differenze sono legate a tecnicalità: non se fare la legge, ma come farla. Anche i più conservatori sostengono il modello tedesco”.

Ha aggiunto Andrea Marcucci: “Il Pd è sostanzialmente compatto e deve andare di fretta, non possiamo rimanere in coda alle classifiche europee dei diritti”. Gli fa eco la senatrice Pd Monica Cirinà, relatrice del provvedimento all’esame di Palazzo Madama: “Nessuna accelerazione e nessuna frenata, andiamo avanti con il calendario previsto”. Tra i nodi da sciogliere, quello sulle adozioni, con il senatore Paolo Lepri che è per l’affido anziché la stepchild adoption, la possibilità di adottare i figli biologici del partner, “in questo modo sullo stato civile del bambino non ci sarebbero due padri o due madri”, mentre ci sarebbe convergenza sulla reversibilità della pensione.

Su questo punto il senatore Sergio Lo Giudice ha replicato al ministro Angelino Alfano: “Riguardo alla stima di 40 miliardi di euro, il Ministro non dia i numeri. Tranne che a prevedere (forse questo è il desiderio inconfessato di Angelino) l’improvviso invecchiamento e una moria di massa di gay e lesbiche, la cifra necessaria va calcolata in pochi milioni, non certo in miliardi di euro. Una cifra che con ogni probabilità rimarrebbe inferiore alla diminuzione della spesa complessiva per le pensioni di reversibilità, dato il costante calo del numero di matrimoni in Italia”.


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http://www.corriere.it/politica/15_marzo_17/renzi-unioni-civili-entro-maggio-ma-solo-le-coppie-gay-c7d5aed8-cc78-11e4-a3cb-3e7ff6d232c1.shtml

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