nouvelle-vague

Quest’anno ricorre un anniversario importante nella storia della sinistra bolognese. Cinquant’anni fa, nel giugno 1960, diventava segretario della federazione bolognese del Pci Guido Fanti. Con lui, una generazione di trenta/quarantenni  apriva una fase nuova per la vita della città, non a caso denominata nouvelle vague, basata su un forte riformismo e su una scommessa di rinnovamento. Da lì prese il via una stagione importante di innovazioni sociali, come la rete delle scuole materne comunali, e di realizzazioni infrastrutturali.

Senza soffermarsi a contemplare il passato, ma con lo sguardo in avanti, oggi abbiamo bisogno che Bologna viva una nuova onda di rinnovamento e di rilancio.  Nei prossimi mesi Il Pd avrà di fronte una sfida difficile: l’individuazione di un programma di lungo periodo per il comune capoluogo e di un candidato Sindaco adeguato a governarlo. La città si aspetta dalla politica, e  da noi in particolare,  un impegno a trasformare in progetto le istanze e le risorse presenti sul territorio, ad organizzarle in un quadro coerente e sostenibile. Dobbiamo svolgere questo ruolo senza pretese di autosufficienza ma esercitando una funzione di strumento della partecipazione democratica in grado di trasformare le proposte in una coerente strategia di futuro. Con l’impegno e la consapevolezza del nostro ruolo di partito di maggioranza, ma anche con l’umiltà di chi opera al servizio della città, starà a noi nei prossimi mesi organizzare le voci che costruiscano insieme una nuova narrazione di Bologna. Dovremo farlo a partire dal territorio, dalle istanze dei cittadini  e dai loro bisogni, col contributo delle forze vive della società e ascoltando la voce delle migliori intelligenze della città.

Prima delle elezioni comunali, prima della scelta del candidato sindaco – attraverso le primarie, tranne che la coalizione non individui un nome fortemente  condiviso – possiamo iniziare a costruire la mappa di questo cammino. Mettiamo in campo dieci Conferenze programmatiche per definire il programma di Bologna per il prossimo decennio. Nove nei quartieri cittadini, per cogliere nel dettaglio i bisogni della città ed una cittadina che guardi al quadro di insieme. Una ricognizione  a cui invitare a partecipare le energie vive di Bologna  e le sue  migliori teste pensanti. Un viaggio in dieci tappe nel ventre di Bologna, nel cuore dei suoi territori, fra i suoi migliori cervelli.  Dieci appuntamenti in cui impostare il lavoro dei mesi successivi, in modo da fare del prossimo mandato amministrativo un cantiere di innovazione che costruisca, nella  dimensione metropolitana, e attraverso un piano strategico di area vasta, gli strumenti di cui Bologna avrà bisogno per stare nel futuro.

Sergio Lo Giudice

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