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Trasparenza. Soprattutto dopo gli scandali che hanno investito anche il centrosinistra in tutta Italia (Delbono, Del Turco, Frisullo..) ci si chiede più controllo e più trasparenza. Non è un concetto su cui si possa obiettare (è un diritto indiscutibile in democrazia che gli eletti siano controllabili e valutabili dagli elettori). Si tratta solo di rimboccarsi le maniche, partire da quello che si è fatto e provare a rendere più visibili anche quegli aspetti della politica e dell’amministrazione che risultano, a torto o a ragione, opachi. È un’esigenza che non ha una risposta definitiva, perché cambiano non solo le aspettative ma anche gli strumenti tecnologici che possano rendere quel diritto via via più esigibile.

A Bologna il tema della  trasparenza dell’amministrazione è stato oggetto di aggiornamenti concreti nel corso degli anni scorsi. Già la nascita della rete  Iperbole, nel 1995, ha rappresentato un innovativo esperimento di democrazia elettronica che ha facilitato l’accesso alla rete e alle informazioni. Da allora il sito web del Comune pubblica tutti gli atti della giunta e del consiglio http://urp.comune.bologna.it/atti/delibere.nsf/ViewWebDeliberazioniGiunta?openview .

Il tema della comunicazione trasparente è stato anche alla base del percorso di adozione di software libero e open source da parte del Comune di Bologna, fortemente voluto dal Pd.

http://ww.sergiologiudice.it/blog/2009/05/04/per-una-comunicazione-democratica-e-trasparente/

Alla fine del mandato Cofferati era stata deliberata dal Consiglio (su iniziativa di Emilio Lonardo) l’istituzione dell’Anagrafe pubblica degli eletti, anche se la fine del mandato e l’interruzione del successivo hanno ritardato la sua attuazione. La condizione economica e patrimoniale di ogni consigliere, d’altra parte, è già pubblica, aggiornata ogni anno, così come è on line il rendiconto periodico della loro effettiva presenza al voto. http://www.comune.bologna.it/consigliocomunale/lavori_17022010.php. La Provincia pubblica on line anche tutte le informazioni sui suoi dirigenti http://www.provincia.bologna.it/probo/Engine/RAServePG.php/P/1085610010404 e una banca dati su  tutti i candidati  alle nomine nelle società partecipate http://www.provincia.bologna.it/probo/Engine/RAServePG.php/P/894010010500/M/252610010404

In Comune, le sedute delle Commissioni sono aperte al pubblico e il Consiglio è trasmesso in diretta via radio e su web http://radiocittafujiko.it/home/consigliocomunale. La diretta video in streaming era già stata decisa e in attesa di realizzazione.

Questa è la strada che il Pd ha percorso in questi anni e su cui deve andare velocemente avanti. Basterebbe scambiarsi fra i vari enti le buone pratiche già in atto per raggiungere un quadro d’eccellenza.

Facciamolo. Ben venga l’apertura al pubblico delle commissioni in Regione, la trasmissione su web delle sedute della Provincia, la pubblicazione del curriculum dei nominati dal Comune e quant’altro ci sembrerà utile a fare delle istituzioni delle case di vetro. Un partito come il Pd, che nella realizzazione di una democrazia avanzata trova la sua ragion d’essere, nella trasparenza non trova un ostacolo, ma uno strumento essenziale per la realizzazione dei suoi obiettivi.

Sergio Lo Giudice

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