“È andata a vuoto l’ennesima provocazione in Senato di Sacconi e Giovanardi. Un loro emendamento chiedeva di introdurre il tema della commercializzazione di cellule e gameti nel disegno di legge approvato oggi in materia di traffico di organi umani destinati al trapianti. Ma ha ricevuto il no del relatore per estraneità di materia”.

Lo scrive sulla sua pagina Facebook il senatore democratico Sergio Lo Giudice.

“Al di là del merito della questione (l’uso dei gameti nella fecondazione eterologa richiede una regolamentazione) la trattazione della materia della PMA insieme alla pratica barbara di espianto di organi da vivi avrebbe rappresentato una sovrapposizione inaccettabile. Alla fine la proposta è stata trasformata in una raccomandazione al governo ad affrontare la questione in altra sede: provocazione respinta”.

TRAPIANTI, COSA C’È NEL DDL SUL TRAFFICO ORGANI APPROVATO AL SENATO
CON ART.601-BIS NUOVO REATO NEL CODICE PENALE. PROVVEDIMENTO PASSA ALLA CAMERA

(Public Policy) – Roma, 6 mar – Introdurre nel codice penale, con l’articolo 601-bis, un nuovo reato per incriminare la condotta di traffico di organi prelevati da persona vivente. È questo l’obiettivo raggiunto dal disegno di legge, a prima firma di Maurizio Romani (gruppo Misto), sul traffico di organi destinati al trapianto che è stato approvato, in prima lettura (con 212 voti favorevoli), a Palazzo Madama durante questa settimana. Il progetto di legge, che ora deve passare alla Camera per l’ok definitivo, aveva iniziato il proprio iter al Senato lo scorso 27 novembre, giornata in cui aveva avuto luogo la relazione all’aula di Felice Casson (Pd), prima dello stop al provvedimento causato, anche, dalla sessione di bilancio di fine anno.

COSA PREVEDE IL DDL Con le nuove norme sul trapianto di organi prelevati da persona vivente si prevede che chiunque, illecitamente, commercia, vende, acquista ovvero, in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo, procura o tratta organi o parti di organi prelevati da persona vivente sia punito con la reclusione da 3 a 12 anni e con la multa da 50 a 300mila euro. E se il fatto è commesso da persona che esercita una professione sanitaria c’è l’interdizione perpetua dall’esercizio della professione che si aggiunge alla condanna. (Segue)

(Public Policy) – Roma, 6 mar – Inoltre è punito con la reclusione da 3 a 7 anni e con la multa da euro 50 a 300mila euro, chiunque organizza o propaganda viaggi ovvero pubblicizza o diffonde, con qualsiasi mezzo, anche per via informatica o telematica, annunci finalizzati al traffico di organi o parti di organi. Per punire anche l’intermediazione è stato specificato che la “tratta” di organi è considerata reato “in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo”. L’art.2 del ddl introduce, poi, modifiche all’articolo 416 del codice penale (sul reato di associazione per delinquere) e viene introdotto il richiamo al nuovo articolo 601-bis del codice penale nell’elenco dei reati per i quali si applica l’aggravante, ossia la reclusione da 5 a 15 anni e da 4 a 9 a seconda che si tratti dell’attività di promozione, costituzione od organizzazione dell’associazione criminosa, oppure che vi si partecipi solamente. Infine con gli articoli 3 e 4 del ddl si dispone il coordinamento con la legge 91 del 1999 in materia di traffico di organi destinati al trapianto e con la legge 458 del 1967 in materia di trapianto del rene tra persone viventi.

NCD E L’EMENDAMENTO SULLE STAMINALI Durante i lavori dell’Aula di Palazzo Madama Ncd ha rinunciato all’emendamento (firmato Giovanardi-Sacconi) sul traffico di cellule e tessuti di origine umana prelevati da persona vivente, prima declassato a odg ed accolto – infine – dal governo come raccomandazione. (Segue)

ALCUNI DATI SUI TRAPIANTI EMERSI IN DISCUSSIONE GENERALE Intervenuto durante la discussione generale sul provvedimento, Maurizio Romani – primo firmatario – ha ricordato come la Cina sia “il primo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, per volume di organi trapiantati. Si parla di 10mila trapianti all’anno. Ciò nonostante, il suo sistema di donazione produce numeri bassissimi, senza contare che la legge cinese non permette il prelievo di organi da persone vittime di incidenti in condizione di morte cerebrale. Inoltre, in Cina è limitata la possibilità di donazione ai membri diretti della famiglia e sono scoraggiate le donazioni in vita sulla base del fatto che perdere un organo è dannoso per la salute. Non c’è alcun coordinamento nella programmazione dei trapianti tra i diversi pazienti” e “non esiste – ha ricordato ancora Romani – un sistema nazionale di donazione degli organi, fatta eccezione per l’esiguo numero dei donatori volontari”. Qual è allora – si è chiesto – la “fonte di approvvigionamento di questo gran numero di organi trapiantati? Alcuni ricercatori indipendenti hanno dato a ciò una risposta, che purtroppo è drammatica. L’avvocato canadese per i diritti umani internazionali David Matas nel giugno 2006 ha redatto un rapporto in collaborazione con l’ex ministro del Governo canadese David Kilgour, dal quale risulta che in Cina vengono uccisi per i loro organi i prigionieri di coscienza e in particolare i praticanti della disciplina spirituale Falun Gong”. (Segue)

(Public Policy) – Roma, 6 mar – E “noi, in Italia – ha proseguito Romani – ovviamente non abbiamo il potere di fermare questi abusi in materia di trapianti in Cina, ma abbiamo il dovere di fare ogni sforzo possibile per non esserne complici”. Un altro intervento in discussione generale, ‘targato’ Sergio Lo Giudice (Pd), ha rilevato come “secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms; Ndr), tra i 63mila reni trapiantati ogni anno quasi il 10% viene procurato in modo illegale nei paesi poveri”. E “da quando le nuove terapie antirigetto hanno reso più facili i trapianti, soprattutto di reni, si è sviluppato, a partire dall’India, un mercato illegale di organi che sfrutta la miseria dei donatori. Da allora – ha concluso Lo Giudice – altri paesi con forti sacche di povertà, dal Sudafrica al Brasile, sono stati investiti da questo osceno fenomeno”. Nunziante Consiglio (Lega) ha invece rammentato come la Turchia sia “il principale paese europeo per quanto riguarda il traffico di organi, con un turismo di soggetti in attesa di un trapianto provenienti in prevalenza da Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Francia, Israele e anche, purtroppo, dal nostro Paese, l’Italia”. (Public Policy) @PPolicy_News IAC 061501 Mar 2015

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