Una mia intervista a Radio Fujiko. Unioni civili e adozione del secondo genitore: il Pd vada avanti in Senato con la discussione del testo Cirinnà in Senato. Emilia Romagna: Bonaccini è una brava persona e chiarirà la sua posizione. Se deciderà di rimanere in campo gli rinnoverò la mia fiducia.

Caos Pd, Lo Giudice: “Sia Bonaccini a valutare passo indietro”
8 democratici indagati nell’inchiesta sulle spese pazze in Regione, tra i quali Richetti e Bonaccini

di Francesco Ditaranto
mercoledì 10 settembre 2014 – 10:14

E’ un terremoto senza precedenti quello che ha scosso il Pd regionale. Tra gli 8 democratici indagati nell’inchiesta sulle spese dei gruppi consiliari ci sono Richetti, che ieri si era ritirato dalle primarie, e Bonaccini, il candidato più forte nella corsa per succedere a Errani. Per il senatore Pd, Lo Giudice “sarà Bonaccini a valutare un eventuale passo indietro”, per il 5 stelle De Franceschi serve trasparenza.

Nel Partito Democratico si cominciano a contare i superstiti, dopo che l’inchiesta sulle spese pazze dei gruppi consiliari di Viale Aldo Moro ha toccato ben 8 democratici. I nomi più in vista sono quelli dei due candidati più accreditati, almeno fino a qualche giorno fa, per succedere al dimissionario Vasco Errani, Matteo Richetti e Stefano Bonaccini. L’accusa è peculato. Ad onor del vero, Richetti, indagato peraltro anche per l’utilizzo illecito delle auto blu (inchiesta nata da un esposto del 2011 del consigliere 5 Stelle De Franceschi) si era ritirato dalle primarie democratiche già ieri, poche ore prima che fosse data notizia che il suo nome compariva tra quelli degli indagati.

Il colpo è durissimo per un partito che fatica ancora a riprendersi dalla condanna di Vasco Errani. Come prevedibile, però prevalgono la prudenza e gli attestati di stima e fiducia per Bonaccini. “Siamo in attesa di capire esattamente quale sia il quadro, ma bisogna fare in modo, comunque, che le primarie si facciano.” dice Sergio Lo Giudice, senatore democratico, ospite ai nostri microfoni. “Nella maggioranza dei casi, queste indagini si concludono con il proscioglimento. Bisogna -continua- affrontare questo passaggio con serenità. Io continuo a considerare Stefano Bonaccini una gran brava persona e sono sicuro che riuscira a scagionarsi da tutte le accuse che gli sono rivolte.”

Pur nella manifestazione di stima e fiducia, però, Lo Giudice, non dà per scontato che Bonaccini confermi la sua candidatura. “L’opinione pubblica tenga sempre distinte la fase dell’indagine da quella della condanna. Essere indagati -sottolinea- non significa essere colpevoli. In questi casi però -conclude il senatore- si valutano non solo le responsabilità penali e civili, ma si fa anche un ragionamento di tipo politico. Sarà Bonaccini a valutare cosa fare nell’interesse dell’Emilia Romagna e della comunità di donne e uomini che attendono un rilancio della regione.”

Rigoroso, ma attendista sulla vicenda processuale, appare, invece, il consigliere del Movimento 5 Stelle De Franceschi. “La mancanza di trasparenza nell’utilizzo dei fondi impedisce in questo momento di giudicare, ma permette che ci siano storture. Nessuno degli altri partiti si è degnato di spiegare come ha speso i soldi, il che costituisce un fatto grave nei confronti dei cittadini, prima ancora che dal punto di vista legale. Nel momento in cui è indagato, Bonaccini dovrebbe pubblicare la rendicontazione delle spese, altrimenti è legittimo che i cittadini si domandino se abbia qualcosa da nascondere.” dice ai nostri microfoni.

Eppure De Franceschi non affonda il colpo e sull’eventuale ritiro di Bonaccini dalle primarie è particolarmente morbido. “Non entro nelle dinamiche degli altri partiti e nelle loro scelte. Credo che Bonaccini debba spiegare come ha usato i soldi pubblici: saranno gli elettori a decidere.Penso -afferma il consigliere del movimento, dando un segnale politico forte- che non si possa candidare chi è condannato in primo grado (il che non riguarda Bonaccini, ndr). Tutto il resto deve essere spiegato ai cittadini prima che in procura.”

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