Lunedì scorso, il 13 luglio, si è tenuto il primo Consiglio comunale. Ecco il mio intervento, come presidente del gruppo consiliare PD, sulla presentazione della nuova Giunta.

Ben fatto, Sindaco. La squadra che ci ha presentato è una bella squadra, espressione di scelte non banali e non scontate, portatrice di esperienze importanti e utili alla città, maturate nella società civile, nel mondo economico, nell’amministrazione del territorio.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico, che mi ha voluto attribuire l’onore di presiederlo, rappresenta una parte molto importante della Bologna democratica, donne e uomini che si aspettano da noi, e da Lei, Signor Sindaco, e dalla sua squadra, di dare nuovo slancio a questa città. Di saperne cogliere e interpretare le esigenze più profonde, i desideri e i bisogni. Di saper trovare rimedi adeguati al disagio e alla precarietà che una crisi economica ancora crescente rischia di portare nelle loro vite e nelle loro case. Di sapere coniugare i diritti sociali con i diritti civili, l’utilizzo della città con il rispetto della sua qualità urbana, le esigenze dei lavoratori con quelle dei tanti studenti che a Bologna vengono perché attratti dalla sua straordinaria storia di accoglienza e dal suo invidiabile patrimonio culturale e sociale. Di essere vicini, insomma, com’è nella tradizione della nostra città, ad ogni suo abitante, soprattutto nei passaggi più importanti e problematici, ma anche nella quotidianità della vita, laddove ci si aspetta il supporto di un’amministrazione efficiente ed innovativa per potere condurre con maggiore libertà e senza condizionamenti frenanti, il proprio percorso di vita.
Noi ci saremo, caro Sindaco, saremo al fianco suo e della sua Giunta per sostenerla e contribuire a segnare la rotta migliore. Ci saremo nella piena consapevolezza del ruolo importante ed autonomo che le normative assegnano al Consiglio comunale. Noi svolgeremo questo ruolo fino in fondo, sia per quanto riguarda le funzioni di indirizzo sia per quel che attiene alle funzioni di controllo. Lo faremo con spirito leale e sempre collaborativo, pronti a confrontarci e a dare il nostro contributo.

Faremo in modo di essere il perno del lavoro consiliare di una maggioranza oggi coesa perché nata dalla condivisione non ambigua di un programma e da una comune prospettiva di governo. Una maggioranza che presenta, com’è giusto, toni diversi che starà a tutti noi armonizzare in accordi.
Alle forze di opposizione voglio dire che il nostro auspicio è che ci si lasci alle spalle, per il bene della città, le crudezze di una campagna elettorale aspra a cui Bologna non era abituata. A voi spetta un compito importante, utile al corretto svolgimento del gioco democratico e per questo riconosciuto e regolato dal nostro Statuto. La nostra sarà una funzione diversa e non abbiamo nessuna intenzione di confondere i ruoli o renderli poco chiari. Noi ascolteremo le vostre osservazioni e le vostre proposte senza pregiudizi, augurandoci, per il bene della città, che la vostra vorrà essere un’opposizione costruttiva e che potremo trovare il giusto spirito di collaborazione se e quando si tratterà di ragionare insieme per modificare le regole di funzionamento dell’amministrazione, anche in vista dell’istituzione di quella Città metropolitana che rappresenta il futuro di Bologna.
Presidente, anche a lei e al vice Presidente voglio rivolgere i nostri migliori auguri di buon lavoro. Sappiate di poter contare sul nostro senso di responsabilità e collaborazione per facilitare lo svolgimento più efficace e produttivo dei lavori consiliari.
C’è, fuori di qui, una città, e che città, che in noi ha riposto la sua fiducia, la sua speranza in un futuro più sicuro ma più libero, perché non c’è sicurezza senza libertà, né libertà senza sicurezza.

Quelle tante donne e uomini rappresentano mondi diversi, istanze sociali variegate ed articolate, identità culturali e sociali differenti. In noi, e in lei Sindaco, hanno individuato le persone adeguate a governare Bologna e le sue trasformazioni e noi, per quel che ci compete, non faremo mancare il nostro contributo.
A quelle tante e tanti voglio dire che, per quanto ci riguarda, le nostre maniche sono già rimboccate.

Sergio Lo Giudice

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