È stata una corsa contro il tempo: solo il 17 dicembre erano state approvate le regole per le primarie e soltanto il giorno dopo ho deciso di mettermi in gioco. Sembra incredibile che in così poco tempo il PD, grazie soprattutto alle migliaia di volontari/e che ci hanno messo tempo, energie e vacanze, sia riuscito a dare una così grande e coraggiosa prova di democrazia. I dati dell’affluenza, ben sopra le aspettative, dimostrano che la scelta era stata buona.
Per me il dato più incredibile ed emozionante è stata la condivisione, il sostegno e poi la fatica concreta di tante amiche e tanti amici che hanno raccolto con me questa sfida.
Appena mi sono messo a correre mi sono accorto che tanti e tante correvano con me. Non era la corsa senza una direzione e senza un perché di Forrest Gump, ma la condivisione concreta di un senso, di una storia comune, di obiettivi condivisi che sono andati poi definendosi e affinandosi nei giorni scorsi in alcuni concetti chiave.
Abbiamo pubblicato sette schede di programma costruite con la collaborazione di molti e segnate ognuna con un diverso colore dell’arcobaleno, simbolo della pluralità. Bologna, Europa, Rinnovamento, Scuola, Ambiente, Nuovi diritti civili e sociali e Innovazione tecnologica sono le sette aree tematiche a cui abbiamo dato priorità. Che il loro acronimo sia “bersani” è stata solo una coincidenza di cui mi sono accorto ragionando su come memorizzarli per i miei interventi, ma mi piace pensarlo come un segno che l’esperienza che abbiamo costruito possa essere messa al servizio del progetto generale di riforma del paese che il popolo delle primarie ha affidato a Pier Luigi Bersani.
Adesso inizia la gara principale, quella per decidere chi dovrà governare l’Italia. I motori sono già stati scaldati e c’è un bagaglio di entusiasmo e di energia collettiva pronto a mettersi al servizio di questo compito.
Grazie di cuore a chi ha partecipato a questa avventura. E che sia davvero un buon anno per tutte e tutti.
Sergio Lo Giudice
