garagnani-invasato.jpg

 

(DIRE) Bologna, 6 ott. – Nuova presa di posizione del Comune di Bologna in favore delle proteste contro il decreto Gelmini. Dopo la Giunta di Palazzo D’Accursio, per bocca dell’assessore alla Scuola, Milli Virgilio, anche il Consiglio comunale si dichiara solidale con maestre e genitori in lotta nei confronti del ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini. Ed e’ scontro a Palazzo D’Accursio tra la maggioranza di centrosinistra e l’opposizione, che sostiene invece l’operato del deputato bolognese di Forza Italia, Fabio Garagnani, in difesa del decreto legge di riforma della scuola.

Il consigliere comunale del Pd, Sergio Lo Giudice, ha presentato nella seduta di oggi un Ordine del giorno (poi approvato con 18 voti a favore e due contrari) che esprime appunto solidarietà a genitori e docenti e “rifiuta ogni tentativo di spostare la dialettica politica dal terreno del confronto fra posizioni anche radicalmente diverse a quello dell’intimidazione e della provocazione politica”. Il Pd e l’Altra Sinistra (di nuovo uniti, grazie all’opposizione contro il Governo Berlusconi) si scagliano infatti soprattutto contro Garagnani, che venerdì scorso ha contestato sul posto la manifestazione contro il ministro in piazza Malpighi. Il dibattito e’ infuocato, in apertura di Consiglio comunale. “Se chi ricopre responsabilità’ politica, come un parlamentare, va alla manifestazione per cercare il casus belli- attacca Lo Giudice- c’e’ qualcosa che non va. Spostare il confronto dal terreno del confronto politico alle aule di tribunale (Garagnani ha denunciato alla Procura i protagonisti delle occupazioni nelle scuole bolognesi, ndr), significa assistere a un imbarbarimento politico”. Lo Giudice accusa Garagnani di avere dimostrato, con il suo intervento alla manifestazione di venerdì, “un evidente intento di provocazione politica, nel giorno in cui la Procura ha archiviato l’illegittimità delle occupazioni e Garagnani ha annunciato invece un nuovo ricorso”.

Il centrodestra reagisce e attacca per la presenza dei bambini alla manifestazione, giudicato dall’azzurro Lorenzo Tomassini un “pessimo spettacolo”, in particolare vedere i piccoli alunni “con cartelli al collo più grandi di loro”. Ma gli interventi contro Garagnani si moltiplicano e contro il deputato azzurro si scaglia anche Valerio Monteventi, indipendente del Prc, che cavalca il sarcasmo: “Garagnani, alla sera quando va a dormire, conta gli insulti che ha ricevuto. Più ne prende e più va a letto contento”. Il capogruppo di Rifondazione, Roberto Sconciaforni, difende poi i manifestanti, paragonandoli a una “ventata di aria fresca” e a un “raggio di sole, contro questa Banda Bassotti che e’ il Governo”. Garagnani e i suoi, invece, sono “uno sparuto gruppetto di neo-inquisitori- insiste Sconciaforni- che rappresentano una farsa”. Giovanni Mazzanti (Pd) parla di “movimento spontaneo di cittadini di tutte le sensibilità politiche” e si augura che “la mobilitazione forte di questa città” contro la riforma della scuola “si allarghi in modo più capillare”, mentre la collega democratica Maurizia Migliori allarga lo sguardo a livello nazionale. “Non aver accolto da parte del Governo gli emendamenti dell’Anci – sostiene- che fugavano i dubbi sul tempo pieno, ha generato confusione”. Sulle questioni locali, invece, aggiunge: “Se si coinvolgono la magistratura e le forze dell’ordine, si va nella direzione sbagliata. Non sono questi i metodi, e’ difficile dialogare in questo modo”. Il centrodestra, però, non sta a guardare. Il capogruppo di Forza Italia, Daniele Carella, ritiene “giusto chiedere l’intervento della magistratura”, essendo “azioni illegittime” le occupazioni nelle scuole. Tomassini difende invece il decreto Gelmini e il maestro unico, imputando al centrosinistra di aver utilizzato la scuola “come luogo per risolvere la sottoccupazione del comparto”, moltiplicando le cattedre. E il vicepresidente del Consiglio comunale, Paolo Foschini (Fi), incalza: “La riforma fa bene alla scuola e alle famiglie. Ma non si capisce perché chi protesta e’ giustificato, mentre chi manifesta a favore del Governo non ha cittadinanza”. 20081006odg_inasprimento_confronto_politico.doc

css.php