“Con Stefano Rodotà se n’è andato un grande democratico. Dalla promozione dei diritti civili alla tutela della privacy, dalla riflessione sui dati relativi all’identità genetica a quella sui beni comuni, Rodotà è stato in prima linea là dove si trattava di esplorare i confini avanzati del vivere civile e di ampliare i confini della democrazia”. Così il senatore PD, portavoce di ReteDem ricorda, sul sito dell’associazione, il grande giurista scomparso ieri.
“E’ stato uno dei padri della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea siglata a Nizza nel 2000 – ricorda Lo Giudice – . Le sue riflessioni, spesso troppo in anticipo sulla politica nostrana, indicheranno la strada per molti anni ancora”.