Parlamento affronti legge per elezione nuovi senatori (ANSA) – ROMA, 12 APR – “Solleviamo due questioni destinate ad assumere nei prossimi mesi un rilievo determinante. La prima riguarda l’impegno politico e legislativo per ridurre le distanze che separano i sostenitori della riforma dai suoi oppositori”, la seconda riguarda il referendum confermativo. Lo spiegano Gianni Cuperlo, Roberto Speranza e Sergio Lo Giudice in un documento congiunto della sinistra Pd dopo il voto finale della riforma costituzionale. “Quando si tratta della Costituzione cercare un accordo largo diventa un dovere”, sottolineano. “Ci si divide, anche con asprezza, sulle scelte di governo. Ma quando si cambia la Carta fondativa della Repubblica l’eredità di Padri e Madri costituenti dovrebbe illuminare la strada e ricordare che una riforma di quella Carta diventa meno longeva e autorevole se ottenuta coi voti di una maggioranza parziale. Non è dunque un dettaglio e meno che mai il puntiglio di alcuni avere spinto dall’inizio verso il dialogo e il confronto con singole personalità e gruppi parlamentari. Ancora oggi, giunti alla stretta finale, siamo impegnati ad aprire spiragli nel muro contro muro che pare alzarsi. Si tratta di costruire ponti”. “Chi è contrario al testo attuale esprime dei rilievi di merito in alcuni casi tutt’altro che infondati. Quelle critiche vanno discusse, non insultate. Tanto più che tra quanti questa riforma contestano ci sono personalità che non avrebbe alcun senso iscrivere al ‘partito della conservazione’. Per questo è importante che il Parlamento si impegni ad affrontare un pacchetto di misure capaci di offrire risposte a dubbi e criticità sollevate: dalla nuova normativa sui referendum al quadro di tutele e garanzie per le future minoranze, anche attraverso la modifica dei regolamenti, fino alla legge ordinaria che disciplinerà l’elezione dei senatori. E riaprendo il capitolo della legge elettorale per la Camera”. “Pensiamo si debba riaprire un confronto e recuperare l’ascolto di costituzionalisti, studiosi, movimenti, partiti e di un’Associazione come l’Anpi”, sottolineano. “La seconda questione investe il referendum dell’autunno. Lo ripetiamo: trasformare un confronto sul merito in un plebiscito su una politica, una leadership o una nuova maggioranza di governo troverà l’opposizione ferma di chi, come noi, si è fatto carico del bisogno di completare una transizione aperta da troppo tempo”, affermano Cuperlo, Speranza e Lo Giudice. “Con il voto di oggi, dunque, si apre l’ultima tappa di un processo che deve trovare nel primo partito del Paese la cultura della responsabilità, del rispetto delle opposizioni, della ricerca ostinata di un terreno condiviso sul fronte delle regole della democrazia. La Costituzione della Repubblica è molto più di ciascuno di noi”.(ANSA).

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