“Se il Senato lascia cadere una proposta saggia come quella di Vannino Chiti è davvero un cattivo segno. Di nuovo assistiamo a un dialogo fra sordi, ma così si perde un’occasione formidabile di iniziare finalmente a discutere nel merito delle riforme. Lo dico in primis alle amiche e agli amici di Sel: torniamo al merito, altrimenti la lettera della Costituzione sarà nascosta da una nuvola di polvere e le modifiche necessarie, dalle firme per i referendum alla platea degli elettori del presidente della Repubblica, non potranno avere l’attenzione necessaria”. Così il senatore Pd Sergio Lo Giudice commenta la fumata nera della lunga riunione dei capigruppo di oggi.

“Vannino Chiti – spiega Lo Giudice, che con l’ex presidente della Regione Toscana ed altri senatori Pd ha condiviso la firma di alcune decine di emendamenti – ha chiesto il ritiro della gran parte degli ottomila emendamenti (di cui 6000 di Sel e 1000 di Gal) in cambio di una disponibilità del Governo a discutere di ulteriori modifiche al testo. Questo consentirebbe di deporre le asce di guerra e di discutere serenamente delle riforme istituzionali. Invece abbiamo assistito di nuovo a un dialogo fra sordi. Spero che la politica torni al suo posto, usurpato dalle esibizioni muscolari”.

Roma, martedì 29 luglio 2014
Sen. Sergio Lo Giudice

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