Nel comune di Bologna si torna a parlare di prostituzione, per via di una petizione. I cittadini della Pioppa lamentano un’eccessiva concentrazione di presenze nella loro zona. I tecnici comunali, dati alla mano, mostrano che il fenomeno in quell’area è in calo, grazie anche al progetto di riduzione del danno “Artemide”, gestito per il Comune dal M IT – Movimento Identità Transessuali. Io ho spiegato qual è per me la formula più adeguata a gestire la questione nel medio termine, aspettando che il Parlamento si decida a fare una buona legge: la cosiddetta “zonizzazione a rotazione”. L’incidenza del fenomeno su una stessa zona per molti anni può creare problemi di convivenza con i residenti: per questo può essere utile che, dopo un cospicuo lasso di tempo, amministrazione e forze dell’ordine favoriscano il trasferimento ad un’altra area della città.
Oggi ne ha parlato il Resto del Carlino:
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/bologna/2008/01/29/61976-residenti_contro_prostitute.shtml
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Sono d’accordissimo sulla zonizzazione, ad una condizione: alla Pioppa le prostitute ci sono da più di trent’anni. Quindi, per almeno trent’anni si convincano a trasferirsi da altra parte (suggerisco aree industriali dismesse e senza abitazioni). Alla Pioppa abbiamo già dato. Che poi il Comune continui a controbattere alle proteste dei residenti sciorinando cifre del tutto opinabili, e rifiutando di fatto di accettare qualsiasi suggerimento dei residenti per almeno alleviare il fenomeno, è significativo della non-volontà politica di affrontare il problema. Saluti Luigi Marsigli
Caro Marsigli,la mia proposta va proprio in quella direzione. La prostituzione non può essere eliminata, né si può pensare che tocchi sempre agli altri quartieri farsene carico, ma i disagi non possono gravare sempre sulle stesse zone. Per questo ho chiesto che si mettano in campo le misure adeguate per alleggerire la pressione sulla Pioppa.
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