(DIRE) Roma, 1 ott. – Mentre alla Camera si discute di dotare i poliziotti di pistola elettrica e videocamere indossabili per una migliore gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza, al Senato c’e’ chi ritiene necessario ‘rieducare’ gli agenti con corsi di ‘non-violenza’ “per i troppi e frequenti episodi di abusi” imputabili non “a casi di singoli” ma all'”inadeguatezza della loro preparazione”. E’ scritto nero su bianco in un disegno di legge, a prima firma del presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, Luigi Manconi, depositato a Palazzo Madama assieme ad altri 17 colleghi del Pd, alcuni senatori M5s ed ex del Movimento di Beppe Grillo. La proposta, pensata il 14 luglio, e’ stata assegnata la scorsa settimana alla commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. “Al fine di garantire la piena conformita’ dell’istruzione, della formazione e dell’aggiornamento professionale del personale delle Forze di polizia” ai “valori della Costituzione della Repubblica e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” all’articolo 1 del testo si propone l’inserimento, nei programmi didattici destinati alla formazione e all’aggiornamento delle Forze di polizia, delle attivita’ e degli insegnamenti funzionali all’apprendimento delle tecniche e dei metodi della non violenza. Nella premessa al ddl, si osserva: “I troppo frequenti episodi di violenze e abusi da parte delle Forze di polizia, sembrano denotare, tra le altre cause, l’inadeguatezza della loro preparazione e l’esigenza di una complessiva revisione del loro percorso formativo, nel segno di una maggiore democratizzazione. Per ricorrenza, dimensioni e gravita’, comportamenti violenti e prevaricatori quali quelli tenuti, ad esempio, in occasione del G8 di Genova, non sono imputabili esclusivamente ad eccessi e devianze di singoli agenti, ma a una complessiva esigenza di miglioramento, sotto il profilo deontologico e valoriale, della preparazione del personale di polizia”.

Nel ddl Maconi sui corsi di ‘non violenza’ ai poliziotti, presentanto in Senato, si sottolinea che “il continuo confronto con situazioni di difficolta’ e spesso anche di scontro richiede una preparazione ad ampio spettro, che fornisca gli strumenti per gestire, nella maniera appunto piu’ pacifica possibile, condizioni di tensione e stemperarne la conflittualita’. In tal senso, sarebbe quanto mai opportuno- si suggerisce- arricchire il percorso formativo del personale delle Forze di polizia di tecniche e metodologie non violente, che forniscano loro gli strumenti per la risoluzione pacifica dei conflitti e per il superamento di situazioni di tensione”. È significativo sotto questo profilo, spiegano i firmatari, che “nella maggior parte dei Paesi europei il percorso formativo e di aggiornamento del personale di polizia, soprattutto se destinato al servizio di ordine pubblico, comprenda anche l’apprendimento delle tecniche e delle metodologie non violente, con risultati alquanto positivi”. Pertanto, concludono, “nella consapevolezza dell’importanza del momento formativo ai fini dell’introiezione dei migliori modelli comportamentali, il presente disegno di legge intende promuovere la conoscenza e il ricorso alla non violenza, quale metodo di risoluzione dei conflitti, tra le forze di polizia, cosi’ conformandone pienamente il ruolo ai valori democratici sanciti dalla Costituzione”.

Gli altri firmatari del disegno di legge sono: i senatori Pd Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D’Adda, Monica Cirinna’, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe, Laura Puppato; i due M5s Marco Scibona e Manuela Serra; gli ex pentastellati ora nel gruppo Misto Adele Gambaro e Marino Germano Mastrangeli. Il ddl presentato in Senato, tra l’altro, sancisce in capo al Ministro dell’interno l’obbligo di presentare alle Camere, con cadenza annuale, una relazione sull’attivita’ formativa realizzata, comprensiva altresi’ dell’indicazione degli obiettivi prefissati per l’anno successivo. Il contenuto di tale relazione potra’ poi, ovviamente, essere oggetto di dibattito parlamentare e, se del caso, di atti di indirizzo che forniscano dunque, al Governo – e nella specie al Ministro dell’interno, nella sua qualita’ di autorita’ nazionale di pubblica sicurezza – le direttive necessarie per la definizione delle linee programmatiche per l’istruzione, formazione e aggiornamento delle Forze di polizia. (Mar/ Dire) 14:20 01-10-14

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