Uno dei risultati di cui sono stato più soddisfatto è stata la nascita del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, da me proposto già dall’opposizione e realizzato nel 2005 con l’elezione di Desi Bruno a quella carica. È stato un percorso difficile ma molto intrigante, non solo perché il tema dei diritti negati è quello che più mi coinvolge, ma anche perché ho conosciuto tante persone, volontari, operatori, donne e uomini delle istituzioni che con la stessa passione mi hanno accompagnato.
Attraverso la figura del Garante siamo riusciti ad entrare nel CPT di via Mattei (dove ho anche celebrato un matrimonio) e, nonostante la pessima legge sull’immigrazione renda quel posto un carcere senza titolo, è stato possibile intervenire in una logica di riduzione del danno (corsi di italiano, mediatori culturali, supporto legale) che ha reso e rende la permanenza in quel luogo più sopportabile.
Anche riguardo al carcere della Dozza siamo riusciti ad ottenere alcuni risultati, nonostante il permanere di uno stato di precarietà dovuto alla frequente sostituzione dei dirigenti della casa circondariale.
Il consiglio comunale ha anche approvato alcuni miei ordini del giorno sui diritti delle persone sottoposte a restrizioni di libertà, come la richiesta al Parlamento di non abolire i Centri di Servizio Sociale per adulti per non ostacolare i percorsi di reinserimento sociale odg-2005-066-lo-giudice-carcere-cssa o l’atto di indirizzo sulle relazioni fra persone detenute e territorio, in cui fra l’altro il Consiglio ha chiesto al governo di chiudere i CPT e superare la situazione emergenziale delle carceri odg-2006-039-lo-giudice-carcere-territorio .
Il 3 dicembre 2007 insieme alla Garante abbiamo promosso e organizzato un Consiglio comunale dentro il carcere della Dozza a cui hanno potuto partecipare e prendere la parola anche i detenuti. A conclusione di quel Consiglio, ho presentato un ordine del giorno contenente gli indirizzi alla Giunta per affrontare le maggiori criticità e un invito al Sindaco ad emanare un’ordinanza che imponesse all’amministrazione penitenziaria il ripristino di accettabili condizioni igienico sanitarie. odg-2007-260-lo-giudice-carcere-dozza. Il sindaco Cofferati nei giorni successivi all’approvazione dell’O.d.G. ha effettivamente emanato l’ordinanza, con qualche effetto positivo concreto nei mesi seguenti.
Accanto alla casa circondariale e al CEI ( ex CPT) la terza struttura di detenzione di Bologna è il carcere minorile di via del Pratello, che si è trovato in una situazione di reale emergenza anche a causa dei tagli economici ministeriali e dei ritardi nel trasferimento dei ragazzi nella nuova ala ristrutturata. A seguito di una udienza conoscitiva sul tema e di una mia visita alla struttura, nel gennaio 2009 il Consiglio ha approvato un mio ordine del giorno contenente le linee di impegno dell’amministrazione e un richiamo al governo per le inadempienze sul tema del trasferimento nella nuova struttura, avvenuta nei mesi successivi odg-2009-042-lo-giudice-carcere-minorile .