Luciano D’Alfonso, sindaco di Pescara, PD, è stato arrestato ieri sera. Giorgio Nugnes, assessore al Comune di Napoli, PD, si è ucciso perché era sul punto di essere indagato per corruzione. Altri amministratori del Pd sono sotto inchiesta a Firenze, oltre che a Napoli e a Pescara. Ieri il centrosinistra ha perso le regionali in Abruzzo perché il presidente uscente della Regione, Ottaviano del Turco, era finito in carcere per tangenti sulla sanità. Riccardo Villari, senatore PD, si è venduto a Berlusconi per una poltrona su cui presumibilmente non riuscirà a sedere per più di qualche mese.
Che l’Italia sia un paese di destra per cui per scalzare il semi-regime berlusconiano occorre guardare anche al centro e stabilire un’alleanza (un compromesso storico, avrebbe detto Berlinguer) con ceti (sociali e politici) moderati è un punto su cui si può discutere. Quello su cui non si può discutere è che siccome l’Italia è (com’è) un paese abitato da una gran massa di persone senza il senso del bene comune, evasori fiscali reali o potenziali, scambisti di voti, abusivi per necessità e furbastri per virtù, si possa chiudere un occhio e imbarcare un po’ di malfattori e i loro pacchetti di voti.
Mi ha lasciato agghiacciato una considerazione di Rosetta Jervolino, che ha ricordato come alcuni pescecani democristiani, epurati dal PPI di Martinazzoli, siano poi ritornati con le loro truppe e i loro malaffari dentro il Partito Democratico. L’Assemblea Costituente del PD, di cui ho avuto l’avventura di fare parte, ha approvato un Codice Etico che definisce in modo chiaro chi può essere candidato e chi no. Lo si tiri fuori e lo si usi, senza logiche forcaiole ma con rigore e determinazione. Non basta l’onestà del passato a garantire il futuro: anche il PSI di Craxi proveniva da una storia gloriosa.
Sergio Lo Giudice
Hai ragione. Con Berlinguer, però, era tutto molto diverso. Tuttavia, quando le idee (i grandi sogni di cambiare il futuro – un altro mondo è possibile), lasciano il posto alla bassa cucina del vivere quotidiano (per il politico è un po’ la necessità della poltrona), perché gli uomini non devono guardare al loro interesse immediato? L’onestà del passato (quello dell’orgoglio di essere comunisti), ce lo siamo giocati proprio alla bolognina; ora il PD è un partito normale e, oserei dire, ordinario. Hasta Siempre
Io credo che al Pd, dopo la fine delle ideologie, spetti il ruolo storico di ricreare l’orgoglio di essere democratici e di offrire una speranza di cambiamento fondata sui grandi valori della nostra costituzione: per fare questo deve trovare la forza e il coraggio di disegnare un’ipotesi complessiva di cambiamento che ad oggi è confusa ( oltre a scaricare quanti sono saliti a bordo per fare i loro giochetti criminali). Ce la farà? Io ci spero e , nel mio piccolo, ci lavoro.