“Di fronte al fallimento di un modello di gestione del partito e di una proposta politica, è evidente la necessità e l’urgenza di un cambio di rotta, a partire dalle dimissioni del segretario e da un passo indietro del gruppo dirigente che l’ha sostenuto in questa serie di forzature”. Lo scrive oggi su Facebook il senatore uscente del PD Sergio Lo Giudice, presidente di ReteDem e componente della direzione nazionale del partito.
“Culto della rottamazione del passato, rapporto plebiscitario fra il leader e la massa, negazione della funzione dei corpi sociali intermedi, omogeneizzazione del partito attorno alle posizioni del leader: sono gli ingredienti che hanno prodotto il fuoco di paglia del 40% alle europee del 2014 ed oggi il crollo al 19% – prosegue Lo Giudice – . Un risultato alimentato da una pretesa di autosufficienza che ha prodotto l’umiliazione del dibattito interno, una politica delle alleanze sbagliata e una composizione proprietaria delle liste. Lì il Pd ha smesso di fare il Pd, un partito per sua natura plurale ed inclusivo, ed è diventato davvero, per lo spazio di una campagna elettorale, il Partito di Renzi, una proposta sonoramente rifiutata dagli elettori.
C’è un grande lavoro da fare, insieme ai nostri partiti fratelli del PSE, per rifondare le ragioni della sinistra in Europa. C’è da riaprire un cantiere del centrosinistra italiano che sappia ricostruire dal basso le ragioni dello stare insieme di chi non accetta un paese governato da Di Maio o da Salvini.”