“Il risultato delle elezioni siciliane, con il Pd fermo al terzo posto e le forze alla sua sinistra inchiodate ai risultati di cinque anni fa, parla chiaro: il tempo di dare vita a un’alleanza di centrosinistra è ora, ed ogni ulteriore ritardo sarebbe un colpevole regalo al centrodestra”. Lo scrive il senatore Pd Sergio Lo Giudice, portavoce di ReteDem.

“Oggi Dario Franceschini disegna uno scenario praticabile: un’alleanza sui programmi fra le forze che compongono il campo largo del centrosinistra. È la proposta con cui Andrea Orlando si candidò alla segreteria del Pd, coincide con le affermazioni di Epifani a margine della direzione MDP e corrisponde al quadro delineato dalla nuova legge elettorale. Questa ipotesi ha avuto la condivisione dello stesso Matteo Renzi, che si dice pronto a nuove alleanze e una campagna elettorale a più punte, senza che nessuno abbia la pretesa di imporre agli altri il proprio candidato premier prima delle elezioni. Non ci resta che affrettarci”.

“Proprio oggi è stato reso pubblico il documento condiviso dalle forze alla sinistra del Pd in vista della costruzione di una lista comune. – ricorda Lo Giudice -. Ebbene, in quel documento riecheggiano le coordinate del programma del Pd, per come ne abbiamo discusso alla conferenza di Napoli: centralità del valore dell’uguaglianza, contrasto alla precarietà, alla disoccupazione e alla povertà economica e culturale, riconversione ecologica dell’economia, investimenti in istruzione, università e ricerca, diritti civili e sociali, lotta alle mafie e investimenti pubblici a partire dal Sud, progressività fiscale e lotta all’evasione, riduzione del consumo di suolo e messa in sicurezza del territorio, rilancio del ruolo dell’Europa. Si tratta di una cornice che non possiamo che sentire comune. Le differenze di valutazione su come realizzare quegli intenti possono trovare una ricomposizione se ognuno metterà a disposizione coraggio e umiltà. Non si tratta di guardare indietro rinnegando o rinfacciando quanto successo in questi anni, ma di rileggere con sincerità la storia di questa legislatura, ragionando sule tante importanti riforme realizzate e sui correttivi di rotta necessari. Si può fare e va fatto presto”.

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