Una “Squadra Arcobaleno” a fianco di Andrea Orlando e un documento su “Il PD e i diritti civili delle persone LGBTI” su cui parte oggi una raccolta firme a partire dalla pagina Facebook dedicata.
Questa l’iniziativa lanciata oggi da un gruppo di quindici primi firmatari fra cui i senatori Monica Cirinnà e Sergio Lo Giudice e l’europarlamentare Daniele Viotti.
“Libertà e autodeterminazione personale contro la rabbia e la paura” è il principio da cui si muove il documento per indicare i principali obiettivi che il PD dovrà darsi per superare le discriminazioni sociali e normative fondate su orientamento sessuale e identità di genere. Matrimonio egualitario, pieno riconoscimento dell’omogenitorialità, contrasto all’omotransfobia, garanzia dell’autodeterminazione delle persone trans e intersex e lotta alle discriminazioni sul lavoro. Questi i principali obiettivi proposti ad Andrea Orlando dal documento “arcobaleno”.
“Il Pd sia ancor di più il centro propulsivo di una trasformazione culturale e sociale del Paese – afferma Monica Cirinnà – e agisca per una piena integrazione, a partire dalla responsabilità genitoriale e da una legge contro l’omofobia, perché il riconoscimento dei diritti delle persone LGBTI passa anche per la loro sicurezza, un percorso che deve vedere il matrimonio egualitario come meta finale.”
“Questo documento vuole essere il punto di partenza da cui avviciniamo l’Italia all’Europa e “ai livelli più alti delle democrazie occidentali”, come si legge nella mozione Orlando. – sottolinea Daniele Viotti -. Il nostro obiettivo è vincere le elezioni del 2018 con un programma che parli di piena uguaglianza e diritti per tutti. Solo così l’Italia sarà veramente europea, e veramente unita.”
“Consideriamo l’impegno per i diritti LGBTI parte di una più generale battaglia per i diritti civili, – aggiunge Sergio lo Giudice – che oggi vede il dibattito pubblico impegnato in vari fronti, dal fine vita alla legalizzazione della cannabis, dai diritti delle donne a quelli dei migranti o delle persone disabili. E non dimentichiamo che diritti civili e diritti sociali devono marciare insieme, perché insieme garantiscono una inclusione autentica.”
Il documento, che chiede anche di ripristinare un autonomo Ministero per i diritti e le pari opportunità, è firmato anche da Michele Albiani, Claudio Capocchi, Dario Davanzo, Francesco Dell’Acqua, Chiara Foglietta, Roberta Li Calzi, Matteo Menicocci, Riccardo Olivero, Gianluigi Piras, Federico Quadrelli, Eddy Sanfilippo e Angelo Schillaci.