Paola Concia ce l’ha fatta. Fra qualche giorno sarà l’unica componente dichiaratamente omosessuale del Parlamento italiano. A lei spetterà il difficile compito di far vivere nella Camera dei deputati la voce diretta del movimento lgbt e di relazionarsi con gli altri parlamentari eletti nel Pd (Magda Negri, Roberto Della Seta, Pietro Marcenaro e Anna Maria Carloni al Senato, Gianni Cuperlo alla Camera) che si sono impegnati a costruire l’intergruppo (ma in realtà sarà un infragruppo del Pd) sui diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender. A loro vannoi miei migliori auguri. Escono dal parlamento Franco Grillini, Titti De Simone, Gianpaolo Silvestri e Vladimir Luxuria, che avevano tenuto alta la questione dei diritti civili nella scorsa legislatura. Un grazie a loro e a quanti altri negli scorsi due anni si sono spesi alla Camera e al Senato per un paese più libero.
Adesso inizia il tempo delle riflessioni per le forze politiche e per quelle sociali. Anche il movimento lgbt dovrà mettere a punto la strategia avviata due anni fa (un’era geologica per la politica italiana) e definire in forme nuove il proprio autonomo rapporto con politica e istituzioni, a partire dalla centralità del proprio radicamento sociale.
Sergio Lo Giudice
Lei che ne pensa di questo comunicato e dell’intera vicenda?
http://www.mariomieli.org/spip.php?article710
Considero esagerate e fuori luogo le critiche del circolo Mario Mieli. E’ vero che Paola Concia ha una storia di partito e non di rappresentanza del movimento, ma da qui a trattarla come una sorta di quinta colonna degli omofobi ce ne passa. Sarebbe meglio riservare questo tasso di aggressività per i reali avversari dei diritti lgbt e non, come spesso accade, per attaccare chi, comunque, lavora per gli stessi obiettivi.
Beh se Concia è così impegnata come dici tu, Sergio, ne vedremo presto i risultati. Se non in Parlamento, almeno nel PD. Dico bene?
Anellino mio, non puoi giudicare la buona fede e l’impegno di una persona da quanto riesce a cambiare il mondo. Io credo che Paola farà la sua parte, ma certo non dipenderà solo da lei.
Credo anche, per esempio, che il movimento lgbt debba fare una riflessione seria sull’adeguamento delle sue strategie e sul superamento di uno stato di isolamento in cui oggi si trova.
Condivido le parole di Sergio.
Che il movimento Lgbt italiano sia il meno concludente, il meno avanzato e il più litigioso del pianeta Terra, sono d’accordo anche io.
Penso che la questione sia iniziata da almeno vent’anni fa, però, non che sia un dato nuovo delle ultime tre settimane.
Prendi solo l’esempio romano. C’è un ArciGay locale ridicolo e controproducente per la causa del movimento – ma da mo’ che è così – che addirittura è andato ad attaccare la candidatura del fondatore ed ex presidente di ArciGay nazionale. E’ lo stesso ArciGay che due anni fa arrivava a depennare dal proprio sito web il mio nome tra i candidati Lgbt per il consiglio comunale di Roma, in quanto ero l’unico nome RELATIVAMENTE noto presso i loro lettori e iscritti. E che metteva sullo stesso piano gente come me a candidati eterosessuali e spesso omofobi che si erano convertiti all’ultimissimo momento alla causa Lgbt in nome di qualche decina di voti in più.
Ma dico, dove se non in Italia? Qui in Canada se fosse successa una roba simile – mi riferisco ora all’atteggiamento tenuto contro Grillini – con tutto che sono una democrazia liberale fin dentro al midollo osseo, l’ArciGay nazionale avrebbe espulso ed esautorato la cellula della capitale senza tanti perché, per una scelta simile.
* mi è zompato un pezzetto:
“ad attaccare la candidatura A SINDACO DI ROMA del fondatore ed ex presidente di ArciGay nazionale.”
Oh, per inciso, le colpe del livello del movimento Lgbt secondo me sono nel nostro Dna di italiani. Siamo un popolo al quale dovrebbe essere tolto il diritto di voto, per manifesta incapacità di organizzare la cosa pubblica. Facciamoci governare dagli spagnoli, si può abdicare? 😉
Finalmente qualcuno che vuole superare gli steccati e le solite richieste di patentini. La Concia ha lavorato sodo in questi anni per unire e non per dividere, per aprire le porte e non per chiudere in un ghetto gli omosessuali. Cosa che non tutti gli esponenti del Movimento hanno fatto. Anzi.
Certo, ha il difetto di essere del PD. 🙂 Ma se oggi per molti oltranzisti del movimento essere del PD vuol dire essere omofobi e nemici della causa, siamo al delirio. Il solito difetto italiano di guardare la pagliuzza nell’occhio del vicino senza guardare la trave nel proprio. Come al solito tutti addosso a chi invece di fare inutili protagonismi si piega al lavoro vero. E intanto perdiamo tutti i treni per una legge anche di minima. E diamo l’impressione, rispetto al resto del mondo, di essere anche masochisti. Prendiamo esempio dai movimenti all’estero. Aperti, federati, collaborativi e che non sputano neanche sulle alleanze interpartito per avere leggi moderne. Se in questa legislatura c’è qualcuno a cui guardare e da aiutare, è la Concia. L’unica che non avrebbe paura a dialogare con i laici del Pdl per arrivare ad avere una legge.
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