Oggi Giovanni Favia ha provato a spiegarci cos’è Rivoluzione Civile, ma ci ha fatto solo venire il mal di testa.
L’associazione temporanea d’impresa messa su nel nome di Ingroia raccoglie da sola metà dei partitini della vecchia coalizione dell’Unione. Sarebbe interessante sapere come Favia concilierà le sue posizioni no Tav con quelle di Di Pietro, favorevole all’opera. O cosa pensano gli amministratori locali del Prc e del Pdci della proposta di spegnere i termovalorizzatori sul territorio regionale ed andare così in emergenza rifiuti.
Favia sa bene che la gran parte dei potenziali eletti della lista Ingroia (al 90% maschi) la tessera di partito in tasca ce l’ha eccome e in molti casi anche quella di segretario di partito (vedi Diliberto, Ferrero, Bonelli, Di Pietro…).
La società civile è finita in fondo alle lista o è rimasta a casa, come quei tanti (Salvatore Borsellino, Livio Pepino, Paul Ginsberg, Marco Revelli ) che hanno denunciato una lista di riciclati.
Lo stesso Favia ha già annunciato che una volta a Roma saluterà Rc e organizzerà un suo movimento: se non è inciucio questo…
Sergio Lo Giudice
Capogruppo PD Bologna