NEWSLETTER SERGIO LO GIUDICE
UNA RETE DEMOCRATICA PER LA BUONA POLITICA

Care e cari,
il mese di giugno è stato particolarmente intenso, sia per quanto riguarda i lavori parlamentari sia per alcuni temi che hanno scosso la politica italiana ed europea.
Gli strascichi delle elezioni regionali e i fatti romani ci impongono di alzare al massimo l’asticella dell’attenzione alla legalità e alla lotta al malaffare e alla corruzione.

Le vicende greche ci mostrano la difficoltà dell’Europa ad affrontare le code della crisi economica che ci ha colpiti, crisi da cui usciremo solo tutti insieme e con un cambio netto di strategia: il necessario rispetto delle regole dovrà essere accompagnato dall’abbandono di quegli integralismi burocratici che impediscono di trovare soluzioni davvero efficaci a uno stallo che non riguarda solo la Grecia ma la stessa Unione Europea.

Nei giorni scorsi ho partecipato a un importante fatto politico. Dentro il partito democratico è nata ReteDem un nuovo coordinamento di attivisti, dirigenti ed eletti, che avevano sostenuto la candidatura di Civati alle scorse primarie e che oggi, dopo la sua decisione di uscire dal partito, decidono di radicare le loro idee e la loro passione in una rete interna al Pd, aperta al contributo di iscritti, elettori e chiunque abbia voglia di riformare  la politica per cambiare in meglio questo paese. Fatevi avanti!

Intanto, in 25 senatrici e senatori abbiamo presentato una proposta di modifica della legge di riforma del Senato. Chiediamo che i cittadini possano scegliere i senatori in occasione delle elezioni dei Consigli Regionali e che, pur riservando alla sola Camera il voto sul bilancio, la fiducia al governo e  la legislazione ordinaria, si dia al Senato una funzione di garanzia e di contrappeso rispetto a una Camera fortemente maggioritaria com’è quella disegnata dall’Italicum, la nuova legge elettorale.

L’attività del Senato è  stata caratterizzata soprattutto dall’approvazione del disegno di legge del governo sulla scuola. Quel testo contiene alcuni aspetti positivi, ma anche alcune misure che non ho condiviso e su cui, insieme ad altri senatori, ho fatto fino alla fine una battaglia per modificarle, finché il voto di fiducia ha spazzato via la possibilità di migliorare il testo. Di fronte allo scenario di fare cadere il governo ho votato la fiducia, perché ci sono momenti in cui le convinzioni personali devono lasciare spazio a un principio di responsabilità. Ho cercato  di spiegarlo meglio qui.

Mentre la Corte Suprema americana estende il matrimonio alle coppie dello stesso sesso in tutti i 50 stati americani, prosegue l’iter delle Unioni civili. La relatrice in Commissione giustizia, la sen. Monica Cirinnà, ha dato parere negativo a quasi tutti i 1700 emendamenti ostruzionistici, accogliendo alcune migliorie al testo base. L’obiettivo è di concludere i lavori in commissione e mandare il provvedimento in aula entro luglio. Alcune organizzazioni di cattolici integralisti hanno promosso una manifestazione  di piazza contro questa legge e contro una fantomatica “Teoria Gender”, come la chiamano loro, che reclamerebbe addirittura la parità fra donne e uomini. Per fortuna la voce di chi vuole negare diritti alle donne (“Sposati e sii sottomessa” è il titolo di uno dei loro libri manifesto) alle persone Lgbt e alle nuove famiglie questa volta è rimasta inascoltata persino in Vaticano, da cui si sono levate prese di distanza da quel raduno che per gay e lesbiche reclama terapie psichiatriche. In un’intervista radiofonica ho annunciato la presentazione di un disegno di legge per vietare questi trattamenti.

Il Ministero degli Esteri ha risposto ad una mia interpellanza sul caso di Andrea Giuliano, un attivista gay italiano residente in Ungheria bersaglio delle minacce dei gruppi neonazisti locali. E’ stato confortante sapere che la nostra diplomazia ha da subito offerto sostegno ad Andrea.

Ho presentato un’interpellanza urgente, sottoscritta da 34 senatori, alla Ministra dell’istruzione Giannini sui ritardi negli interventi conto le discriminazioni nelle scuole.

Ho sottoscritto una mozione del senatore Panizza sul nostro connazionale detenuto in Florida Chico Forti, un’interrogazione di Silvana Amati sugli allevamenti intensivi, due della senatrice Orrù sui vigili del fuoco volontari e sull’emergenza degli incendi boschivi, una richiesta di Laura Puppato sul blogger saudita Raif Badawi condannato a 1000 frustate, un’interrogazione di Donatella Albano sull’attuale situazione dei profughi  a Ventimiglia e una di Giorgio Pagliari sulla situazione del carcere di Parma.

Ho anche sottoscritto un pacchetto di emendamenti e ordini del giorno  per la regolamentazione della figura del collaboratore parlamentare in Italia e un disegno di legge della senatrice Fabbri sulle vittime dell’amianto.

Alla prossima
Sergio Lo Giudice


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