NEWSLETTER SERGIO LO GIUDICE

DALLA DELUSIONE ALLA SPERANZA:
IO STO CON CIVATI

Care e cari,
domenica prossima tutti gli elettori, passati o futuri, del Partito Democratico, potranno partecipare alla scelta del segretario nazionale.

SLG-con-Civati-1Io sto con Pippo Civati e con la sua squadra grande, enorme, di giovani entusiasti, di delusi non rassegnati, di ottimisti arrabbiati. Una grande rete fra chi si è fatto trovare disponibile a mobilitarsi perché era già in movimento, nel suo piccolo o in uno dei tanti luoghi in cui oggi si fa politica, dentro al Pd o fuori dal partito, in un comitato, un’associazione, un gruppo tematico.

Tante belle persone che non hanno voluto perdere l’occasione di cambiare il PD. Un rinnovamento vero, fatto di idee coraggiose e di persone nuove: lo si vede anche dalle nostre liste piene di energie rinnovate  e di facce giovani, dove chi, come me,  ha un po’ di esperienza in più si è messo dietro a spingere la lista: spingitori di primarie, a dirla con Pippo.

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Civati è stato a Bologna domenica scorsa, in un Estragon strapieno di giovani, mamme con le carrozzine, vecchi militanti a cui si é riacceso l’entusiasmo.  Lì ho spiegato perché vedo in questo progetto – sostenuto da tante belle persone, da Laura Puppato a Fabrizio Barca – una speranza per rilanciare un partito demoralizzato dagli eventi di quest’anno ma che é a sua volta l’unica speranza per l’Italia.

Dalla delusione alla speranza è il nome del documento congressuale di Civati: dalla delusione per i 101, le larghe intese, la fiducia ad Alfano e Cancellieri, gli F35 alla speranza di un partito che riacquisti la fiducia dei suoi elettori e sappia immaginare un futuro per il paese. Perché senza una visione del futuro c’è solo una politica di destra.

Per questo vi invito a sostenere questo progetto partecipando alle  primarie di domenica. Qui trovate le informazioni su come votare a Bologna e qui le istruzioni generali sul voto.

Infine non mi sottraggo al report mensile delle mie attività in Senato, che si può monitorare anche su OpenParlamento.

Queste settimane sono state dominate da due eventi importanti: la legge di stabilita e il voto sulla decadenza di Berlusconi.

La legge finanziaria fondamentale ha risentito inevitabilmente dei limiti della strana maggioranza, basti pensare al tormentone dell’abolizione dell’IMU, prezzo da pagare al  centrodestra che ne aveva fatto un punto irrinunciabile. Questo ha costretto a fare i salti mortali per trovare le coperture (e non è ancora finita). Tuttavia questa legge qualche merito è riuscito a guadagnarselo: nessun aumento di tasse, un prelievo sulle pensioni d’oro che ha permesso di finanziare un sussidio di solidarietà destinato alle famiglie più povere, un primo intervento (ancora insufficiente) di riduzione del cuneo fiscale, cioè delle tasse sul lavoro.

Io ho seguito direttamente un tema su cui sono riuscito, con l’aiuto di tanti, ad ottenere un piccolo risultato sui precari degli uffici giudiziari, il cui sostegno alla gestione di uffici stracarichi di arretrati è determinante: il governo  ha recepito un emendamento a mia prima firma  che stanzia i fondi una temporanea prosecuzione al contributo di questi 3100 lavoratori.  Insieme agli altri senatori PD dell’Emilia Romagna siamo anche riusciti ad ottenere un pacchetto di interventi a favore di cittadini e imprese colpite dal sisma che ha colpito lo scorso anno l’Emilia Romagna.

Sulla decadenza di B. abbiamo assistito allo psicodramma del conflitto fra Forza Italia e il Nuovo Centro Destra e all’uscita (finalmente) di Berlusconi e dei suoi fedelissimi dalla maggioranza, anche se il nuovo partito di Alfano e Formigoni non è certo più affine a noi. Con la ratifica della decadenza si è celebrata per una volta la normalità del rispetto della legalità,  un rito a cui purtroppo ci eravamo disabituati.

In questi giorni si è anche conclusa la discussione in Commissione giustizia sulla legge contro l’omofobia: nei prossimi giorni il testo andrà migliorato e all’inizio del 2014 sarà pronto per andare in aula.
Intanto, buon voto per domenica.

Sergio Lo Giudice

 

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