Un breve resoconto delle mie iniziative in Consiglio comunale sul tema dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e trans e delle libertà civili.

I questi anni nel Consiglio comunale di Bologna mi sono attivato per la parità per le coppie di fatto, anche dello stesso sesso, con quelle sposate, che aveva avuto un riconoscimento formale nel ’99 con l’Attestato di Famiglia Affettiva. Oggi le politiche del Comune per le famiglie non fanno differenza in base allo status giuridico né all’orientamento sessuale.

Su mia iniziativa:

– la Giunta ha sottoscritto la Carta europea dei diritti dell’uomo nelle città che recita: “I diritti enunciati in questa Carta sono garantiti dalle autorità comunali, senza alcuna discriminazione legata all’origine, al colore, all’età, al sesso o alle scelte sessuali. (…) La città  riconosce che il rispetto delle famiglie, nella diversità delle loro forme attuali, è un elemento essenziale della democrazia locale.”

– il Consiglio Comunale ha chiesto al Parlamento di riconoscere il 17 maggio come Giornata Internazionale contro l’omofobia (Odg 106/2005) e di estendere all’orientamento sessuale e all’identità di genere le tutele contro discriminazione, odio o violenza previste dalla legge Mancino del 1993 (Odg 86/2006)

– gli interventi sui diritti civili relativi ad orientamento sessuale ed identità di genere sono stati esplicitati fra gli obiettivi prioritari del Comune verso le Libere Forme Associative;

– il Consiglio ha espresso il suo sostegno alla proposta di depenalizzazione universale dell’omosessualità presentata all’ONU (Odg 252/2008)

– nel sito web del Comune di Bologna è stata attivata una sezione dedicata alle iniziative di Bologna per lesbiche, gay, bisessuali e transgender e all’informazione sulle associazioni lgbt, con un esplicito link sull’home page www.comune.bologna.it

– Bologna ha aderito alla Carta di Intenti per la costituzione della READY, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”( Delibera 168/2007)

– la Giunta ha istituito un servizio contro le discriminazioni delle persone Lgbt presso l’Ufficio Politiche per le Differenze (Odg 11/2008)

– Il Comune ha aderito all’Appello contro la transfobia di ILGA e IDAHO in occasione della Giornata contro l’omofobia ed ha condannato la risoluzione con cui il Parlamento italiano considerava incostituzionale una legge contro l’omofobia (Odg 219/2009).

Ho messo la mia storia di attivista nel movimento lgbt e la mia esperienza come presidente nazionale di Arcigay dal 1998 al 2007 al servizio di un più generale impegno per i diritti civili e la laicità dello Stato. Su mia iniziativa é stato creato il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Ho fatto approvare mozioni contro le limitazioni del diritto di sciopero e del diritto di manifestare.

Mi sono speso per valorizzare e accrescere la dignità delle cerimonie laiche, dai matrimoni civili (ho fatto attivare la trasmissione via Internet dei matrimoni celebrati in Sala Rossa) ai funerali civili (a seguito di una mio ordine del giorno è stata potenziata la manutenzione della sala del Pantheon alla Certosa). Su mia proposta, nel 2010 il Comune ha istituito il Registro dei testamenti biologici.

Il programma 2011/2021 di Virginio Merola e del centrosinistra, che ho contribuito a scrivere, prevede azioni di promozione del rispetto delle identità di genere e di orientamento sessuale, campagne informative, politiche antidiscriminatorie e il rilancio del Servizio Lgbt e della Rete regionale antidiscriminazioni, di cui il Cassero fa parte.

Nel 2009 la Giunta ha deliberato l’intitolazione del Giardino Stefano Casagrande, anima creativa del Cassero. Sarà mio impegno che lo spazio abbia l’inaugurazione che merita, come momento simbolico importante del rapporto fra Bologna e la comunità lgbt.

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