“Puntare su un mix di maggioritario e proporzionale, rimarcando però il profilo maggioritario della legge, approvare le leggi in dirittura d’arrivo per mettere a fuoco il profilo del PD, ricostruire il centrosinistra”. Questi i tre punti da cui ripartire per la definizione di una nuova legge elettorale secondo il senatore PD Sergio Lo Giudice, che ne scrive oggi sul suo blog.
“Ex malo bono – scrive il senatore PD – se si abbandona la strada che avrebbe prodotto come male minore quello di un governo con i falsi moderati di Silvio Berlusconi. Gli autorevoli allarmi di Romano Prodi, Walter Veltroni e Giorgio Napolitano padri nobili del PD, non possono rimanere grida nel deserto. Ci sono tre presupposti da cui ripartire. Una legge basata su un mix di maggioritario e proporzionale, rimarcando però il profilo maggioritario della legge. Ci sono diverse proposte in questo senso, come quelle avanzate da Walter Tocci, Gianni Cuperlo o Vannino Chiti. Ridare la parola ai cittadini, consentire un’effettiva scelta dei rappresentanti, consentire la governabilità del Paese sono gli ingredienti da miscelare con spirito costituzionale. Ridefinire il profilo programmatico del Partito Democratico mandando in porto alcune di quelle leggi in dirittura d’arrivo che fornirebbero uno scatto di qualità a questa legislatura: dalla riforma del processo penale e dell’ordinamento penitenziario al codice antimafia, dal reato di tortura a quello di omofobia, dallo ius soli al testamento biologico, dalla legalizzazione della cannabis al cognome della madre. Ricostruire un centrosinistra ampio per ricucire un rapporto con il popolo del centrosinistra che ha subito troppe lacerazioni, a partire dal progetto di campo progressista di Giuliano Pisapia ma senza veti preventivi verso nessuno”.
“Le nostre proposte per una nuova legge elettorale – conclude Lo Giudice – non potranno ignorare questo approdo, necessario per sfuggire all’ingovernabilità o alle larghe intese, offrire agli italiani una speranza di cambiamento e ricostruire così la fiducia nella forza della politica di essere motore di cambiamento e di giustizia”.