Lunedì 28 ottobre parteciperò all’incontro convocato a Bologna dai sindacati dei pensionati Cgil Cisl Uil dell’Emilia-Romagna per parlare di come migliorare la legge di stabilità.
COMUNICATO STAMPA
Fnp Spi Uilp Emilia-Romagna: “I parlamentari migliorino la legge di stabilità del governo”
(Sesto Potere) – Bologna, 24 ottobre 2013 – Le segreterie dei Pensionati di Cgil Cisl Uil dell’Emilia-Romagna incontreranno lunedì 28 ottobre, ore 10, presso l’Hotel Millenium, in via Boldrini 4 a Bologna, i parlamentari eletti in regione per sollecitarli ad intervenire, in occasione della discussione in Parlamento sulla legge di Stabilità, a favore di provvedimenti orientati a coniugare equità e sviluppo e necessari per ridurre la situazione di disagio e impoverimento che coinvolge sempre più le famiglie e le persone anziane.
L’invito è stato fatto a tutti i parlamentari eletti in regione. Hanno accettato di partecipare: Camera dei deputati, gruppo Partito Democratico Davide Baruffi (Mo), Paolo Bolognesi (Bo), Andrea De Maria (Bo), Marilena Fabbri (Bo), Patrizia Maestri (Pr), Donata Lenzi (Bo), Sergio Lo Giudice (Bo), Maino Marchi (Mo). Camera dei deputati, gruppo Sinistra Ecologia e Libertà: Giovanni Paglia (Ra). Senato della Repubblica, gruppo Partito Democratico: Francesca Puglisi (Bo); Stefano Vaccari (Mo).
I parlamentari di altri gruppi non hanno risposto all’invito.
E’ questa la prima iniziativa di mobilitazione dei sindacati Pensionati Spi-Fnp-Uilp dell’ Emilia-Romagna a sostegno delle loro rivendicazioni sul tappeto da molto tempo e ‘messe in discussione’ dalla Legge di Stabilità.
Come per esempio: blocco della indicizzazione che ha colpito le pensioni superiori a 1.408 euro lordi al mese (poco più di 1.000 euro netti); legge sulla non autosufficienza adeguatamente finanziata; misure di contrasto alla povertà, fenomeno in crescita che colpisce fasce sociali inedite e che in Emilia-Romagna coinvolge circa 400.000 cittadini.
Per Loris Cavalletti, responsabile regionale Fnp “la legge di stabilità non risolve i problemi che colpiscono l’Italia e i pensionati in particolare. È un provvedimento insufficiente e inadeguato, soprattutto sul piano dell’equità, perché non fa nulla contro gli sprechi e i grandi patrimoni e fa troppo poco per ridare valore ai redditi da lavoro e da pensione”.