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Ferrara, è la prima volta che accade: maglie arcobaleno per i Roosters, che si preparano a un torneo a 7 in Germania. La divisa sarà scelta da un sondaggio in piazza fra i cittadini

di ROSARIO DI RAIMONDO

FERRARA – L’idea nasce attorno al tavolo di un pub. Seduti a bere una birra ci sono i ragazzi della Cus Ferrara Rugby, team che milita nella serie B italiana. Hanno formato una nuova squadra per partecipare a un torneo internazionale di rugby a 7 che si disputerà in Germania il prossimo autunno, ma hanno bisogno di uno sponsor. E un loro amico, militante di Arcigay, suggerisce: chiedete alla mia associazione. Così, per la prima volta nella sua storia, la più importante comunità Lgbt italiana fa da sponsor a una formazione sportiva. Da una parte l’aiuto economico, poche centinaia di euro per pagare le spese. Dall’altra un gruppo di giocatori che scenderà in campo indossando maglie color arcobaleno e porterà avanti una campagna contro l’omofobia fuori e dentro i rettangoli di gioco. Al centro lo sport. E per una volta, visti i tempi, la sua parte più sana.

Si chiameranno “The Roosters”. I galli o galletti. Uno di loro è Alberto Fogagnolo, ha 28 anni. A Repubblica racconta: «Il torneo comincerà a settembre a Monaco di Baviera, a ridosso dell’Oktoberfest. Il rugby a sette, rispetto a quello a 15, è molto spettacolare. È entrato pure a far parte anche degli sport olimpici». Nessun problema, per lui e i suoi compagni, nel portare sul petto i colori rainbow e la scritta “Arcigay” bene in mostra. E forse non è una scelta così scontata: «In Australia le campagne contro l’omofobia si fanno da tempo. E negli anni passati, alcune glorie del rugby hanno fatto coming out».

In piazza contro l’omofobia. Per questo Alberto e i suoi compagni saranno in piazza San Nicolò a Ferrara, sabato prossimo, 17 maggio, in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia. Allestiranno un banchetto per raccogliere fondi e faranno scegliere alla gente quale modello di divisa indossare per la spedizione in Germania, tra una serie di bozze disegnate in questi giorni. Sabato sera saranno al Cassero, storico avamposto gay bolognese, dove torneranno mercoledì per una serata in loro onore.

l presidente di Arcigay: “Una sfida a chi non prende posizione”. Il numero uno di Arcigay Flavio Romani è stato il primo a sostenere l’iniziativa: “Si sono offerti loro, questi sono gesti di civiltà che fanno bene. Segnali piccoli, ma che spingono a dire: io da che parte sto? Come la penso sull’omofobia?”. Salvo Finistrella, di Arcigay Ferrara, ha messo in contatto la squadra e l’associazione: “Ho fatto da tramite perché mi sembrava una iniziativa importante. E questi giocatori porteranno i colori rainbow nei tornei internazionali. Ma soprattutto i giocatori hanno fatto al loro interno una dichiarazione programmatica: no all’omofobia”.

FONTE
la Repubblica

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