Care amiche e cari amici,

ho deciso di raccogliere la sfida di democrazia lanciata dal Partito Democratico con la decisione di fare scegliere agli elettori la gran parte dei suoi parlamentari attraverso le primarie. Sono convinto che un rinnovamento della politica passi da scelte coraggiose come questa.

Insegno filosofia e storia al Liceo Copernico di Bologna dal 1996, dopo un’esperienza nella scuola media alternata alla formazione degli adulti, all’inserimento dei ragazzi stranieri, all’insegnamento in carcere. A scuola mi sono occupato anche di formazione contro le discriminazioni e il bullismo, partecipando come esperto o formatore a progetti locali ed europei.

Dopo un’esperienza nell’Agesci e poi nell’Arci, ho guidato il Cassero e l’Arcigay nazionale, di cui oggi sono presidente onorario. Nel 2008 sono stato, fino alla caduta del governo Prodi, presidente della Commissione per i diritti Lgbt presso il Ministero Pari opportunità. Faccio parte del comitato scientifico della Fondazione Gramsci Emilia Romagna.

Sono stato vice presidente del Quartiere San Vitale, poi sono stato eletto nel Consiglio comunale di Bologna. Su mia proposta sono nati il Garante dei diritti dei detenuti, l’Ufficio politiche delle differenze, il Registro del testamento biologico, l’Anagrafe pubblica degli eletti. Sono stato presidente della Commissione politiche sociali e abitative. Dal 2009 sono capogruppo del PD. Faccio parte dell’Assemblea Regionale del PD dell’Emilia Romagna. Sono iscritto alla Cgil e all’Anpi.

Dalla normativa fiscale alla sanità, dalle politiche culturali alla scuola, dal lavoro alle scelte ambientali, l’azione delle Camere riguarda in modo crescente gli enti locali, sempre più privi di autonomia e risorse. Mi candido alle primarie perché credo che sia utile per una città essere rappresentata a Roma da chi conosce i bisogni della comunità e delle istituzioni locali e che il necessario rinnovamento della classe politica deve alimentarsi delle esperienze amministrative maturate nel territorio.

L’Italia sta passando un brutto momento sul piano economico e i partiti vivono una crisi di affidabilità. Occorre un nuovo patto fra i cittadini e la politica, basato sulla passione e la voglia di rinnovamento, sulla trasparenza e il rigore morale, per stare in Europa con la dignità di un paese moderno che sa riformarsi e guardare avanti con fiducia. Vorrei spendere la mia passione e il mio impegno al servizio di questi obiettivi.

Sergio Lo Giudice
Candidato alle primarie PD per il parlamento

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