Questa mattina sono intervenuto in Senato nel corso del dibattito sulla nuova legge elettorale.

Il testo del mio intervento

Italicum: i cittadini scelgano i deputati

La legge elettorale che ci apprestiamo a votare dovrà fornire soluzioni durature a diverse questioni aperte.
La governabilità del paese ad esempio, per garantire una stabilità dell’azione di governo che consenta al paese di risultare credibile nel processo di riforme. Su questo aspetto la proposta dell’Italicum 2.0 come è stato definito, cioè il testo approvato dalla Camera, nella sua versione ulteriormente emendata dalla relatrice in commissione qui in Senato dà certo delle risposte.

Lo fa garantendo un solido premio di maggioranza che garantisce agli elettori che chi ha vinto le elezioni potrà governare. Un premio che supera l’obiezione di incostituzionalità posta dalla Consulta nel momento in cui definisce una soglia minima consistente, del 40% e non più del 37%, per accedere al premio, prevedendo il doppio turno nel caso in cui nessuna lista raggiunga quel risultato. La governabilità così è assicurata.

C’è però un’altra questione fondamentale a cui dobbiamo dare una risposta netta e trasparente, che riguarda la partecipazione dei cittadini elettori alla scelta dei propri rappresentanti.

Chi parla viene da un’esperienza lacerante come quella delle recenti elezioni regionali in Emilia Romagna, dove solo il 37% degli elettori ha deciso di andare a votare, una percentuale scioccante riguardo alle abitudini storiche del voto dei cittadini emiliano romagnoli.

Non starò qui a ritornare sull’analisi delle cause di quella diserzione di massa dalle urne, se non per sottolineare come si sia trattato senza dubbio di un segnale di disaffezione e di distanza dalla politica a cui la politica deve sapere dare delle risposte forti.

E se queste risposte non riguardano solo né prioritariamente le regole del gioco, chi come noi è chiamato a riscriverle non può non tenere conto della necessità che le regole invitino al gioco, che il momento della partecipazione alla scelta dei propri rappresentanti non segni la prosecuzione di quella esperienza, democraticamente devastante, di espropriazione della volontà popolare da parte di una legge, la Calderoli, scritta per togliere potere alla comunità dei cittadini e consegnarlo alla comunità ristretta dei leader delle forze politiche e dei loro cerchi ristretti.

Il mio partito si era impegnato con forza di fronte all’elettorato nella promessa che mai più ci sarebbe stata questa espropriazione di potere e che la scelta dei propri rappresentati sarebbe tornata nella disponibilità del corpo elettorale.
Su questo ounto, il testo approvato dalla Camera, pur dopo le modifiche proposte dalla relatrice in commissione qui in Senato, non rispetta ancora quella promessa, e sarà bene che la nostra discussione produca quelle modifiche necessarie a fare sì che l’Italicum segni una netta cesura con la legge bocciata dalla Consulta e non rimanga, come qualcuno ha detto, un Porcellum con le ali.

Il tema centrale, va da sé, è la possibilità di espressione delle preferenze. L’Italicum è stato presentato come una sintesi del meglio della vecchia legge proporzionale, con la possibilità di indicare delle preferenze, e del Mattarellum, con la possibilità di votare un “candidato di collegio” riconoscibile dai candidati. Ma questa rappresentazione non tiene conto di almeno due questioni fondamentali.

In primo luogo i collegi uninominali del Mattarellum erano 475, ognuno corrispondente a una città medio piccola o al quartiere di una grande. I cento collegi dell’Italicum garantiscono, certo, la riconoscibilità dei cento capilista bloccati, fossero dieci sarebbero ancora più riconoscibili, ma certo non favoriscono una loro prossimità agli elettori, che li potranno vedere più facilmente in tv che non al mercato sotto casa, con buona pace del concetto stesso di “candidato di collegio”.

In secondo luogo il rapporto fra il numero dei candidati nominati dai partiti come capolista e così eletti sarà sproporzionatamente superiore al numero dei parlamentari eletti con le preferenze, che potrebbero limitarsi a 240 dei 340 eletti di maggioranza, meno del 40% dei deputati eletti.

Siamo in tempo per porre rimedio a queste distorsioni e a correggere l’Italicum per farlo diventare un reale strumento di partecipazione.

Superiamo l’idea dei capilista bloccati, ed apriamo la competizione con le preferenze all’insieme dei candidati in liste davvero corte nei collegi plurinominali.

Manteniamo le liste circoscrizionali già previste dal Mattarellum, prevedendo anche qui le preferenze o imponendo ai partiti elezioni primarie per stabilire l’ordine di lista oltre all’alternanza di genere
Evitiamo il proliferare delle candidature multiple, che ingannano l’elettore facendolo votare per un nome civetta, che poi deciderà al posto suo a chi cedere quel seggio.

Ed inseriamo nella legge criteri stringenti di ineleggibilità per risolvere finalmente in maniera seria la questione del conflitto di interessi.

Il fatto che il testo arrivi in aula non predefinito dalla commissione può rappresentare un’opportunità per un dibattito vero che si concluda con la legge che le italiane e gli italiani si aspettano da noi: quella per cui saranno loro e non i leader dei partiti, a scegliere i rappresentanti del popolo sovrano.



RASSEGNA STAMPA

L. ELETTORALE: LO GIUDICE, I CITTADINI SCELGANO I DEPUTATI
(9Colonne) Roma, 8 gen – “La legge elettorale che ci apprestiamo a votare dovrà fornire soluzioni durature a diverse questioni aperte e c’è però un’altra questione fondamentale a cui dobbiamo dare una risposta netta e trasparente, che riguarda la partecipazione dei cittadini elettori alla scelta dei propri rappresentanti”. Lo ha detto il sen. Sergio Lo Giudice, intervenendo nell’Aula del Senato nel corso del dibattito sulla legge elettorale. “Sarà bene – ha aggiunto – che la nostra discussione produca quelle modifiche necessarie a fare sì che l’Italicum segni una netta cesura con la legge bocciata dalla Consulta e non rimanga, come qualcuno ha detto, un Porcellum con le ali. Il tema centrale, va da sé, è la possibilità di espressione delle preferenze. Siamo in tempo per porre rimedio a queste distorsioni e a correggere l’Italicum per farlo diventare un reale strumento di partecipazione”. “Superiamo l’idea dei capilista bloccati – ha spiegato – ed apriamo la competizione con le preferenze all’insieme dei candidati in liste davvero corte nei collegi plurinominali. Manteniamo le liste circoscrizionali già previste dal Mattarellum, prevedendo anche qui le preferenze o imponendo ai partiti elezioni primarie per stabilire l’ordine di lista oltre all’alternanza di genere. Evitiamo il proliferare delle candidature multiple, che ingannano l’elettore facendolo votare per un nome civetta, che poi deciderà al posto suo a chi cedere quel seggio. Ed inseriamo nella legge criteri stringenti di ineleggibilità per risolvere finalmente in maniera seria la questione del conflitto di interessi”. “Il fatto che il testo arrivi in aula non predefinito dalla commissione – ha concluso Lo Giudice – può rappresentare un’opportunità per un dibattito vero che si concluda con la legge che le italiane e gli italiani si aspettano da noi: quella per cui saranno loro e non i leader dei partiti, a scegliere i rappresentanti del popolo sovrano”. (red)

L.ELETTORALE: LO GIUDICE “CITTADINI SCELGANO I DEPUTATI”
ROMA (ITALPRESS) – “La legge elettorale che ci apprestiamo a votare dovra’ fornire soluzioni durature a diverse questioni aperte e c’e’ pero’ un’altra questione fondamentale a cui dobbiamo dare una risposta netta e trasparente, che riguarda la partecipazione dei cittadini elettori alla scelta dei propri rappresentanti”. Lo ha detto il senatore del Pd Sergio Lo Giudice, intervenendo nell’Aula del Senato nel corso del dibattito sulla legge elettorale. “Sara’ bene – ha aggiunto – che la nostra discussione produca quelle modifiche necessarie a fare si’ che l’Italicum segni una netta cesura con la legge bocciata dalla Consulta e non rimanga, come qualcuno ha detto, un Porcellum con le ali. Il tema centrale, va da se’, e’ la possibilita’ di espressione delle preferenze. Siamo in tempo per porre rimedio a queste distorsioni e a correggere l’Italicum per farlo diventare un reale strumento di partecipazione. Superiamo l’idea dei capilista bloccati – ha spiegato – e apriamo la competizione con le preferenze all’insieme dei candidati in liste davvero corte nei collegi plurinominali. Manteniamo le liste circoscrizionali gia’ previste dal Mattarellum, prevedendo anche qui le preferenze o imponendo ai partiti elezioni primarie per stabilire l’ordine di lista oltre all’alternanza di genere. Evitiamo il proliferare delle candidature multiple, che ingannano l’elettore facendolo votare per un nome civetta, che poi decidera’ al posto suo a chi cedere quel seggio. Ed inseriamo nella legge criteri stringenti di ineleggibilita’ per risolvere finalmente in maniera seria la questione del conflitto di interessi. Il fatto che il testo arrivi in aula non predefinito dalla commissione – ha concluso – puo’ rappresentare un’opportunita’ per un dibattito vero che si concluda con la legge che le italiane e gli italiani si aspettano da noi: quella per cui saranno loro e non i leader dei partiti, a scegliere i rappresentanti del popolo sovrano”. (ITALPRESS). ads/com 08-Gen-15 14:00 NNNN


Lo Giudice (Pd): no a capilista bloccati nell’Italicum
“Serve competizione con preferenze in liste davvero corte”

Roma, 8 gen. (askanews) – “La legge elettorale che ci apprestiamo a votare dovrà fornire soluzioni durature a diverse questioni aperte e c`è però un’altra questione fondamentale a cui dobbiamo dare una risposta netta e trasparente, che riguarda la partecipazione dei cittadini elettori alla scelta dei propri rappresentanti”. Lo ha detto il senatore Sergio Lo Giudice, intervenendo in Aula nel corso del dibattito sulla legge elettorale.

“Sarà bene – ha aggiunto – che la nostra discussione produca quelle modifiche necessarie a fare sì che l`Italicum segni una netta cesura con la legge bocciata dalla Consulta e non rimanga, come qualcuno ha detto, un Porcellum con le ali. Il tema centrale, va da sé, è la possibilità di espressione delle preferenze. Siamo in tempo per porre rimedio a queste distorsioni e a correggere l`Italicum per farlo diventare un reale strumento di partecipazione”.

Dunque, chiede Lo Giudice, “superiamo l`idea dei capilista bloccati – ha spiegato – ed apriamo la competizione con le preferenze all`insieme dei candidati in liste davvero corte nei collegi plurinominali. Manteniamo le liste circoscrizionali già previste dal Mattarellum, prevedendo anche qui le preferenze o imponendo ai partiti elezioni primarie per stabilire l`ordine di lista oltre all`alternanza di genere. Evitiamo il proliferare delle candidature multiple, che ingannano l`elettore facendolo votare per un nome civetta, che poi deciderà al posto suo a chi cedere quel seggio. Ed inseriamo nella legge criteri stringenti di ineleggibilità per risolvere finalmente in maniera seria la questione del conflitto di interessi. Il fatto che il testo arrivi in aula non predefinito dalla commissione – ha concluso Lo Giudice – può rappresentare un`opportunità per un dibattito vero che si concluda con la legge che le italiane e gli italiani si aspettano da noi: quella per cui saranno loro e non i leader dei partiti, a scegliere i rappresentanti del popolo sovrano”. Pol/Rea
L.elettorale: Lo Giudice (Pd), superare liste bloccate
(ANSA) – ROMA, 8 GEN – “La legge elettorale che ci apprestiamo a votare dovrà fornire soluzioni durature a diverse questioni aperte e c’è però un’altra questione fondamentale a cui dobbiamo dare una risposta netta e trasparente, che riguarda la partecipazione dei cittadini elettori alla scelta dei propri rappresentanti”. Lo ha detto Sergio Lo Giudice (Pd), intervenendo nell’Aula del Senato nel corso del dibattito sulla legge elettorale. “Sarà bene – ha aggiunto – che la nostra discussione produca quelle modifiche necessarie a fare sì che l’Italicum segni una netta cesura con la legge bocciata dalla Consulta e non rimanga, come qualcuno ha detto, un Porcellum con le ali. Il tema centrale, va da sé, è la possibilità di espressione delle preferenze. Siamo in tempo per porre rimedio a queste distorsioni e a correggere l’Italicum per farlo diventare un reale strumento di partecipazione”. “Superiamo l’idea dei capilista bloccati – ha spiegato – ed apriamo la competizione con le preferenze all’insieme dei candidati in liste davvero corte nei collegi plurinominali. Manteniamo le liste circoscrizionali già previste dal Mattarellum, prevedendo anche qui le preferenze o imponendo ai partiti elezioni primarie per stabilire l’ordine di lista oltre all’alternanza di genere. Evitiamo il proliferare delle candidature multiple, che ingannano l’elettore facendolo votare per un nome civetta, che poi deciderà al posto suo a chi cedere quel seggio. Ed inseriamo nella legge criteri stringenti di ineleggibilità per risolvere finalmente in maniera seria la questione del conflitto di interessi”. “Il fatto che il testo arrivi in aula non predefinito dalla commissione – ha concluso Lo Giudice – può rappresentare un’opportunità per un dibattito vero che si concluda con la legge che le italiane e gli italiani si aspettano da noi: quella per cui saranno loro e non i leader dei partiti, a scegliere i rappresentanti del popolo sovrano”. (ANSA).

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http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/15/01/08/governo-italicum.html

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