Io ho affetto per il mio cane, ma che significa? E i Pd abbandonano l’aula
Si sono alzati in piedi, hanno girato le spalle alle associazioni in difesa per la famiglia e hanno abbandonato l’aula a metà discussione. È quello che hanno fatto in Commissione Giustizia i senatori Monica Cirinnà e Sergio Lo Giudice, durante l’ultima audizione per la nuova legge sulle unioni civili.
Giovedì scorso erano state ascoltate le associazioni Lgbt e oggi su iniziativa del senatore Ncd, Carlo Giovanardi, è stato il turno delle associazioni in difesa per la famiglia tradizionale. Tra queste il Moige, Manif Pour Touis Italia e Comitati Sì alla Famiglia. Secondo quanto twittato dal deputato di Forza Italia, Lucio Malan, sarebbe stata la frase della dottoressa Dina Nerozzi, medico psichiatra, ad offendere la relatrice del ddl Cirinnà e il primo firmatario Sergio Lo Giudice: “Va chiarito che cosa vuol dire “vincolo affettivo” – avrebbe dichiarato la rappresentante dell’associazione Comitato Articolo 26. Io ho affetto per il mio cane ma che significa?”.
I due senatori Pd hanno dunque abbandonano l’aula, mentre l’audizione ha continuato con gli interventi dei rappresentati delle associazioni. Federica Bonomi (Comitato di mamma ce n’è una sola) ha indicato il pericolo che questa legge possa riconoscere, non solo l’unione tra persone dello stesso sesso, ma anche “unioni multiple o fra specie diverse”. Mentre Mario Binasco, docente di psicologia e psicopatologia dei legami familiari, della sezione italiana dell’Ecole Européenne de Psychanalyse, ha paragonato il ddl alla cellula terroristica dell’Isis: “Qualcuno pretende di negare la realtà e piegarla ad una regola astratta, con la stessa logica dei campi di concentramento, ma questo non é possibile. Il riconoscimento della forma matrimoniale con altro nome, previsto dal ddl Cirinnà, tende a distruggere il riconoscimento e l’appoggio sociale ai legami umani, quelli che prendono in conto le differenze e il futuro, come sono i legami familiari originari. Prevalgono istinti di morte. l’Isis non è poi molto diverso”.
Si conclude così questa prima fase per uno dei ddl più discussi degli ultimi mesi. La settimana prossima il testo Cirinnà sarà votato e allora partirà la fase emendativa. La più pericolosa che potrebbe stravolgere o affossare il testo.
Ma questo non spaventa il senatore Lo Giudice: “Ognuno di questi passaggi sarà complicato e difficile, pieno di insidie e pericoli. Ogni emendamento rischia di comprometterlo, soprattutto su una maggioranza così ballerina. Però mi conforta il fatto che noi stiamo arrivando alla votazione sul testo base che nella condizioni date è un ottimo testo”.
Il premier Matteo Renzi pochi giorni fa durante la direzione nazionale del Partito Democratico ha auspicato la ricerca di “un punto di equilibrio tra di noi e con gli altri” proprio su questa legge che dovrebbe concludere il suo percorso entro marzo.
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http://gayburg.blogspot.it/2015/02/gli-omofobi-in-senato-laffetto-fra-due.html
http://www.artspecialday.com/2015/02/22/il-cambiamento-parte-dai-diritti/
http://www.uaar.it/news/2015/02/25/unioni-civili-oltre-orgoglio-pregiudizio/
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=26349