La senatrice del Pd, Laura Puppato, ha presentato a Palazzo Madama un’interpellanza per chiedere al governo di iniziare l’iter di ratifica della direttiva del Parlamento europeo dell’8 settembre sulle pari opportunità e parità di trattamento fra uomini e donne “in materia di occupazione e impiego”.

L’interpellanza è stata firmata da venti altri senatori in modo trasversale: Valeria Fedeli, Josefa Idem, Pasquale Sollo, Monica Cirinnà, Francesco Palermo, Laura Bignami, Sergio Lo Giudice, Francesco Campanella, Carlo Lucherini, Manuela Granaiola, Luis Alberto Orellana, Donatella Albano, Giuseppe Salvatore Cucca, Franco Conte, Silvio Lai, Fabrizio Bocchino, Silvana Amati, Daniela Valentini, Pamela Orrù, Lucrezia Ricchiuti.

“Raggiungere condizioni paritarie tra uomini e donne nel mercato del lavoro – spiega Puppato in una nota – è un obiettivo strategico prioritario per il paese, perché, stando alla disamina prodotta dall’Unione europea, garantirebbe di valorizzare competenze e capacità utili ad incrementare il mercato del lavoro. Le donne hanno potenzialità rimaste a lungo inesplose, vuoi per il loro ritiro dal mercato del lavoro, vuoi per la difficoltà di raggiungere funzioni apicali – sostiene Puppato – pur se tra le giovani generazioni le donne laureate e diplomate sono in numero maggiore, rispettivamente pari al 15% a fronte del 10% degli uomini e del 42% a fronte del 40%”.

“L’Italia sta facendo abbastanza sul gap salariale, tra i meno evidenti in Europa, mentre siamo tra i peggiori per quanto riguarda la presenza del mondo femminile nel mercato del lavoro – ha spiegato la senatrice – meno di una su due lavora e nelle regioni del Sud, purtroppo, meno di una su tre, con ripercussioni negative sul rischio di povertà che è nettamente maggiore per le donne che per gli uomini, specie dopo i 65 anni”.

“Al governo chiediamo che le politiche del lavoro – conclude – abbiano sempre il principio della parità tra uomini e donne come cardine fondamentale, per rendere la nostra società più equa e più ricca, sfruttando anche questo momento positivo, in cui l’economia torna a crescere e la disoccupazione cala andando al minimo dal 2013 – ha concluso – dobbiamo essere proprio ora formiche e non cicale, lavorando per eliminare tutte le differenze e le ingiustizie sociali”. (Public Policy) SOR

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