Caro prof. Lo Giudice,
finchè continuerete ad attaccare Grillo e il Movimento a 5 stelle di demagogia continuerete ad affossare.
Leggo nella sua intervista all’Unità che anche Lei, come tutto l’establishment del PD subito dopo le ultime regionali, è d’accordo con il Mov. 5 stelle su tanti punti. Mi dispiace deluderla ma questo è FALSO.
Si fa presto a dire che si è dalla parte delle energie rinnovabili, anche se poi negli ultimi anni si sono costruite due “belle” centrale a turbogas ad Imola e Ferrara (e per fortuna è stata temporaneamente bloccata quella di Lama di Reno a Marzabotto).
Si fa presto a dire che si è favore della Raccolta Differenziata, quando poi si è favorevoli anche agli inceneritori.
Si fa presto a dire che si è contro i privilegi della Casta, quando nemmeno si ha il coraggio di tagliare le ingenti e mostruose indennità dei consiglieri regionali.
Perciò NON è vero che siete d’accordo con il Mov. 5 stelle. Siete in disaccordo su quasi tutto, ma ultimamente va di moda essere d’accordo con il Movimento.
Si legga il programma del Mov. 5 stelle e delle singole Liste Civiche che si candidano nei comuni. Se riuscirà a trovare concetti o punti programmatici impregnati di demagogia, complimenti a lei.
Per cambiare si è sempre in tempo ma bisogna volerlo veramente.
E sapete come: mandate a casa i dirigenti “paraculo” (mi perdoni il termine) che oggi reggono il PD, non solo a Bologna e in Emilia Romagna, ma in tutto il paese.
Caro Riccardo, io distinguo le modalità di azione di Beppe Grillo dai contenuti che il Movimento 5 Stelle esprime. Grillo è un demagogo, perché della demagogia utilizza i modi e le tecniche. Come Bossi, parla alla pancia delle persone e agita temi di cui non si preoccupa di indicare le soluzioni possibili. Le sue invettive contro i partiti ( tutti i partiti, in quanto partiti) fanno paura, perché senza partiti non esiste, finora, esperienza di democrazia al mondo. Tuona contro i rimborsi elettorali (non sulla quantità, né sulla modalità, ma contro i rimborsi in quanto tali) e contemporaneamente ricorda come in Italia basta mettere sul piatto alcuni milioni di euro per comprarsi, per esempio, la poltrona di Sindaco di Milano, o essere un megamiliardario per affossare la democrazia . Parla di democrazia interna ai partiti ed è il leader monocratico di un movimento senza uno straccio di statuto, con un marchio di cui Grillo stesso è l’unico proprietario. Alle elezioni regionali, dove si possono esprimere le preferenze, sono riusciti ad espropriare i loro elettori di questa possibilità di scelte, e tanto altro si potrebbe dire,
Sui contenuti, ribadisco, ci sono tanti punti di convergenza con il programma del M5S: poi, fra chi pone il punto di principio e chi pensa anche alle condizioni pratiche di fattibilità di un obiettivo, c’è una differenza di fatto . Per esempio, si può essere per la raccolta differenziata senza pensare di chiudere tutti gli inceneritori: a Bologna, anche se si arrivasse al 100% di differenziata, l’inceneritore sarebbe appena sufficiente a lavorare le scorie della differenziata, quindi chiedere di eliminarlo è del tutto irrazionale..
Vedo che non la pensiamo (e forse non la penseremo mai) alla stessa maniera ma questo è il bello della democrazia.
Mi sembra che la scelta del secondo consigliere regionale sia stata fatta in maniera esemplare, in una maniera da cui tutti i partiti dovrebbero prendere esempio. Democraticamente impeccabile.
E’ vero che senza partiti non esisterebbe la democrazia e che essi sono stati la base dello sviluppo democratico, sociale ed intellettuale dall’800 in avanti (si vede che sto attento in classe quando spiega, eh?!xd), ma Grillo e il Movimento contrastano ciò che sono diventati oggigiorno i partiti: comitati d’affari. Poi sicuramente anche all’interno di essi ci sono e spero ci saranno sempre persone per bene che si battono per un ideale. Ho massimo rispetto per quelle persone. Non ne ho invece per chi dirige i partiti per doppi fini e in maniera raccapricciante, come fanno la maggior parte dei dirigenti di Lega, PDL, PD, UDC e IDV
Caro prof. Lo Giudice,
finchè continuerete ad attaccare Grillo e il Movimento a 5 stelle di demagogia continuerete ad affossare.
Leggo nella sua intervista all’Unità che anche Lei, come tutto l’establishment del PD subito dopo le ultime regionali, è d’accordo con il Mov. 5 stelle su tanti punti. Mi dispiace deluderla ma questo è FALSO.
Si fa presto a dire che si è dalla parte delle energie rinnovabili, anche se poi negli ultimi anni si sono costruite due “belle” centrale a turbogas ad Imola e Ferrara (e per fortuna è stata temporaneamente bloccata quella di Lama di Reno a Marzabotto).
Si fa presto a dire che si è favore della Raccolta Differenziata, quando poi si è favorevoli anche agli inceneritori.
Si fa presto a dire che si è contro i privilegi della Casta, quando nemmeno si ha il coraggio di tagliare le ingenti e mostruose indennità dei consiglieri regionali.
Perciò NON è vero che siete d’accordo con il Mov. 5 stelle. Siete in disaccordo su quasi tutto, ma ultimamente va di moda essere d’accordo con il Movimento.
Si legga il programma del Mov. 5 stelle e delle singole Liste Civiche che si candidano nei comuni. Se riuscirà a trovare concetti o punti programmatici impregnati di demagogia, complimenti a lei.
Per cambiare si è sempre in tempo ma bisogna volerlo veramente.
E sapete come: mandate a casa i dirigenti “paraculo” (mi perdoni il termine) che oggi reggono il PD, non solo a Bologna e in Emilia Romagna, ma in tutto il paese.
Riccardo Brusori
Caro Riccardo, io distinguo le modalità di azione di Beppe Grillo dai contenuti che il Movimento 5 Stelle esprime. Grillo è un demagogo, perché della demagogia utilizza i modi e le tecniche. Come Bossi, parla alla pancia delle persone e agita temi di cui non si preoccupa di indicare le soluzioni possibili. Le sue invettive contro i partiti ( tutti i partiti, in quanto partiti) fanno paura, perché senza partiti non esiste, finora, esperienza di democrazia al mondo. Tuona contro i rimborsi elettorali (non sulla quantità, né sulla modalità, ma contro i rimborsi in quanto tali) e contemporaneamente ricorda come in Italia basta mettere sul piatto alcuni milioni di euro per comprarsi, per esempio, la poltrona di Sindaco di Milano, o essere un megamiliardario per affossare la democrazia . Parla di democrazia interna ai partiti ed è il leader monocratico di un movimento senza uno straccio di statuto, con un marchio di cui Grillo stesso è l’unico proprietario. Alle elezioni regionali, dove si possono esprimere le preferenze, sono riusciti ad espropriare i loro elettori di questa possibilità di scelte, e tanto altro si potrebbe dire,
Sui contenuti, ribadisco, ci sono tanti punti di convergenza con il programma del M5S: poi, fra chi pone il punto di principio e chi pensa anche alle condizioni pratiche di fattibilità di un obiettivo, c’è una differenza di fatto . Per esempio, si può essere per la raccolta differenziata senza pensare di chiudere tutti gli inceneritori: a Bologna, anche se si arrivasse al 100% di differenziata, l’inceneritore sarebbe appena sufficiente a lavorare le scorie della differenziata, quindi chiedere di eliminarlo è del tutto irrazionale..
Vedo che non la pensiamo (e forse non la penseremo mai) alla stessa maniera ma questo è il bello della democrazia.
Mi sembra che la scelta del secondo consigliere regionale sia stata fatta in maniera esemplare, in una maniera da cui tutti i partiti dovrebbero prendere esempio. Democraticamente impeccabile.
E’ vero che senza partiti non esisterebbe la democrazia e che essi sono stati la base dello sviluppo democratico, sociale ed intellettuale dall’800 in avanti (si vede che sto attento in classe quando spiega, eh?!xd), ma Grillo e il Movimento contrastano ciò che sono diventati oggigiorno i partiti: comitati d’affari. Poi sicuramente anche all’interno di essi ci sono e spero ci saranno sempre persone per bene che si battono per un ideale. Ho massimo rispetto per quelle persone. Non ne ho invece per chi dirige i partiti per doppi fini e in maniera raccapricciante, come fanno la maggior parte dei dirigenti di Lega, PDL, PD, UDC e IDV