Oggi Repubblica Bologna ha pubblicato un mio intervento sulla questione delle immagini eretiche di una festa al Cassero che ha acceso una forte polemica in città e oltre. Quelle immagini sbagliate possono essere l’occasione per interrogarci sulle ragioni del rapporto conflittuale fra comunità LGBT e chiesa cattolica.
GAY E CHIESA: LE RAGIONI DI UN CONFLITTO
Le immagini della festa dello sbattezzo al Cassero sono sbagliate per due ottimi motivi. Il primo é che hanno offeso non solo il sobrio card.Caffarra, che pure ogni settimana ci ricorda che le coppie gay sono alleate con la morte, ma anche tanta gente comune che mostra autentico rispetto del prossimo suo e che si è sentita colpita ingiustamente nei propri sentimenti. Bene ha fatto il presidente del Cassero a scusarsi a nome di tutto il circolo con quelle persone e a prendere le distanze da alcune foto indifendibili scattate durante una festa carnascialesca che stridono rumorosamente con l’identità e lo stile di una comunità che rappresenta un pezzo importante della storia recente di Bologna.
Il secondo motivo é che se il movimento Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans) ha il ruolo sociale primario di promuovere i diritti di una parte sociale offesa da discriminazioni normative e sociali, rivendica a buon diritto di svolgerne un altro più generale di costruzione di una cultura del rispetto reciproco. Chi ha organizzato quel set fotografico non ha dato un buon contributo in questo senso.
Adesso possiamo iniziare a prenderci reciprocamente a randellate in testa o fermarci e cercare di capire perché alcune centinaia di ragazzi e e ragazze, per lo più educate ai valori cristiani, considerino divertente e liberatorio irridere i simboli del cattolicesimo o fare la fila per sbattezzarsi.
Il sentimento religioso del popolo dei credenti qui è stato bersaglio innocente di un conflitto che riguarda altro. Riguarda il ruolo presso l’ONU del Vaticano, che da anni si batte a fianco degli Stati islamici per impedire una posizione comune contro la criminalizzazione delle persone Lgbt nel mondo. Riguarda la propaganda aggressiva dei fondamentalisti cattolici e dei loro rappresentanti in Parlamento contro leggi sull’omofobia e sulle coppie gay e lesbiche, paragonate all’Isis, ai lager nazisti e agli amori bestiali. Riguarda la distanza siderale fra l’atteggiamento duro e respingente della Curia di Bologna e quelle timide apertura all’accoglienza suggerite da Francesco.
Riguarda, insomma, la percezione di gay e lesbiche che i principali ostacoli alla propria felicità provengano dalla Chiesa cattolica. É una convinzione sbagliata? Si dia anche a Bologna qualche gesto di distensione che lo confermi.
É fondata? Io credo che in parte lo sia. Questo non giustifica in nessun modo le immagini che abbiamo visto sui giornali: non si risponde alla mancanza di rispetto con la stessa moneta ma lavorando ad una modificazione culturale nel segno dell’inclusione e del confronto, come il Cassero fa tutti i giorni ma ha mancato di fare quella notte. Ma se vogliamo che anche la riflessione su questo brutto episodio contribuisca alla crescita della comunità cittadina occorre che ci interroghiamo su come sanare questo vissuto di oppressione che riguarda tante donne e tanti uomini.
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Lo Giudice: "GAY E CHIESA: LE RAGIONI DI UN CONFLITTO"