In Cappella Farnese stasera primo confronto: si discuterà di scienza, libertà e diritti. E il 17 di matrimoni omosessuali È un omaggio ai “liberi pensatori” capaci di vedere oltre il pregiudizio e gli stereotipi

La Repubblica Bologna – 3 giugno 3008

BRUNELLA TORRESIN

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A chi contesta la natura «culturale» del Gay Pride, o solleva obiezioni su qualità e valore della manifestazione negando patrocini e spazi, la giusta risposta da dare è un invito al ciclo di conferenze, tre in tutto, che il martedì, da questa sera in Cappella Farnese, con il patrocinio di Comune e Provincia, affronteranno temi cardini della convivenza civile: la libertà della scienza, l´autonomia della politica, l´uguaglianza dei diritti. Nel percorso di avvicinamento alla giornata del 28 giugno, questa Festa di Laicità, com´è stato chiamato il ciclo di incontri curato da Sergio Lo Giudice, dal 1998 al 2007 presidente nazionale di Arcigay, di cui oggi è presidente onorario, può rivendicare l´adesione e il sostegno di personalità come l´astrofisica Margherita Hack e il matematico Piergiorgio Odifreddi, il padre della fecondazione assistita Carlo Flamigni, uno dei firmatari del Manifesto di Bioetica Laica, e il presidente della Consulta di Bioetica Valerio Pocar, Gilda Ferrando, esperta di diritto del matrimonio, e l´islamista Khaled Fouad Allam. Nessuno di essi è un politico: in questo caso «il dibattito si esercita tra posizioni di pensiero e non di appartenenza partitica», spiega Lo Giudice. Nessuno di essi appartiene alla comunità Gltb, ma ognuno di essi condivide i valori che ne animano la battaglia per i diritti civili e l´uguaglianza. «Le radici d´Europa» è il tema dell´incontro che stasera riunisce Carlo Flamigni, Margherita Hack (la cui presenza è resa però incerta da problemi di salute), Chiara Lalli e Mauro Pesce: discuteranno di tolleranza, delle libertà di critica e di scienza che appartengono all´identità dell´Occidente. Tanto Flamigni che la Hack, così come Odifreddi e Pocar, sono anche membri del Comitato di presidenza della Uaar, l´Unione Atei e Agnostici Razionalisti, un´associazione internazionale con sezioni nei vari paesi (e che sostiene il Gay Pride). È l´Uaar che ha dato vita allo sportello «Sos Laicità», uno sportello «confidenziale e gratuito» che la Uaar, ha creato per dare sfogo ai «cittadini vittime o testimoni di prevaricazioni religiose o di violazioni della laicità dello Stato». Questo non è il tema della serata, ma dell´autonomia della politica rispetto alle religioni, del confine tra responsabilità politica e libertà di coscienza, della convivenza tra principi costituzionali e fede personale – ovvero «Il posto delle chiese» – si discuterà martedì prossimo, il 10 giugno (ore 21, Cappella Farnese) e lo faranno Khaled Fouad Allam, Erika Tomassone, pastore valdese, Paolo Flores d´Arcais, Piergiorgio Odifreddi e Sergio Staino. Soltanto martedì 17 giugno la Festa di Laicità affronterà uno degli argomenti di più stingente attualità per la comunità Gltb, e cioè «Il matrimonio gay». Lo affronta dal versante del diritto all´uguaglianza. Il governo spagnolo ha annunciato la rimozione del divieto di matrimonio per gli omosessuali richiamandosi al principio di uguaglianza giuridica, che non può essere frazionato: o l´uguaglianza è piena o non è uguaglianza. In Italia le coppie omosessuali non hanno diritto di sposarsi. Ne discuteranno Francesco Bilotta, giurista, Gilda Ferrando, matrimonialista, Vittorio Lingiardi, psicoanalista, e Valerio Pocar, avvocato e sociologo.

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