“Il Ministero degli Esteri, nella persona del viceministro Mario Giro, ha risposto ad una mia interrogazione sulla persecuzione di gay in Tanzania e altri paesi africani confermando l’impegno dell’Italia per la decriminalizzazione dell’omosessualità e contro le discriminazioni verso le persone LGBTI nel mondo”. Così il senatore del Partito Democratico Sergio Lo Giudice , membro della Commissione diritti umani di Palazzo Madama, commenta la risposta all’interrogazione sottoscritta anche dai senatori Bencini, Borioli, Cirinnà, D’Adda, Lucia Esposito, Fabbri, Elena Ferrara, Mastrangeli, Morgoni, Orellana, Pagliari, Palermo, Panizza, Puppato e Sangalli.

“L’interrogazione – spiega Lo Giudice – si riferiva a 13 attivisti per i diritti civili arrestati per ‘propaganda dell’omosessualità’ durante una riunione per un ricorso alla magistratura sul tema dell’accesso alle forniture sanitarie per il contrasto dell’Hiv. In Tanzania l’omosessualità è punita con una pena fino a trent’anni di carcere. Stando a quanto riferisce la Farnesina, i 13 sarebbero stati liberati il 20 ottobre dopo un secondo arresto, grazie anche alla pressione della diplomazia sudafricana e del coordinamento UE in loco”.

“E’ positivo che il governo abbia confermato l’impegno dell’Italia per i diritti umani delle persone LGBTI nel mondo sia nell’ambito del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, sia all’interno della Equal Rights Coalition (ERC), organizzazione internazionale per i diritti umani in ambito LGBTI – conclude il senatore dem – . Rafforzare il proprio ruolo di difensore dei diritti umani nel mondo rende onore al nostro Paese e ne rafforza il profilo di grande democrazia nel mondo”.

La risposta del Governo

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