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giovedì 12 novembre 2009 , di La Repubblica – Bologna
“Vorrei subito dire che non siamo in presenza di una legge che riconosce le coppie di fatto, non ci troviamo di fronte ai Pacs o ai Dico all´emiliana. Il problema del riconoscimento delle convivenze rimane tutto ed è un compito che rimane affidato al Parlamento nazionale. Detto questo, si tratta di una coraggiosa presa d´atto di direttive che ci sollevano al livello di altri paesi europei». Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Sergio Lo Giudice plaude all´iniziativa regionale della parificazione degli accessi ai servizi pubblici: «Significa che ogni abitante del territorio di questa regione può avere una diversa concezione della famiglia o può costruire il proprio progetto di amore e convivenza in modi differenti, ma per la Regione questa diversa scelta di vita o di condizione personale non porterà a nessuna conseguenza, non potrà essere in alcun modo elemento di discriminazione. Nel resto d´Europa sembrerebbe una cosa del tutto scontata, qui rischia invece di generare scalpore».

Lo Giudice riconosce che la Regione, nella pratica, già adotta una politica amministrativa improntata ai principi di parità, «la novità è rappresentata dall´aver codificato un principio che nei fatti esisteva già e che si rifà alla Costituzione, ma anche alle direttive europee e al Trattato di Lisbona. Mi piace anche sottolineare che ancora una volta la Regione dimostra una attenzione alta ai diritti di tutti i cittadini e le cittadine del territorio».
(Luigi Spezia)

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http://bologna.repubblica.it/dettaglio/i-servizi-estesi-anche-ai-conviventi/1776784

www.avvenire.it/Cronaca/Famiglie+e+unioni+un+rag+allemiliana_200911130825199830000.htm

http://radio.rcdc.it/archives/pari-diritti-anche-ai-conviventi-la-regione-ci-prova/

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