Ai referendum sull’acqua voterò due sì, per l’acqua pubblica e contro la privatizzazione forzata imposta dalle destre attraverso il decreto Ronchi. A questa scelta dissennata, che priva le comunità locali di un effettivo potere di controllo sulla gestione di un bene comune ma le obbliga a svendere un patrimonio pubblico, il Partito Democratico ha risposto con una proposta di legge ddl-pd-acqua-bene-comune per il governo pubblico dell’acqua bene comune che va in direzione opposta.
La vittoria dei due sì ai referendum sull’acqua permetterà al paese di dire no alla logica privatistica e ultraliberista del governo Berlusconi , di garantire il rafforzamento del ruolo pubblico nella programmazione del servizi e di offrire ai cittadini un servizio di qualità e l’equità delle tariffe.
Sergio Lo Giudice
Non è la vittoria dei sì che preoccupa quanto il raggiungimento del quorum. Il problema è che la maggioranza degli Italiani, a due mesi dalle votazioni, ancora non non ne sa nulla.
Mi fa piacere che voterà sì, e spero che voti SI anche per gli altri quesiti relativi a nucleare e legittimo impedimento.
La cosa più allucinante riguardante i referendum del 12-13 giugno è che il PD, dopo non aver raccolto le firme, non sta minimamente pubblicizzando i referendum, volutamente boicottati dal governo (potevano unirli con le amministrative ma non l’hanno fatto per paura che venisse raggiunto il quorum) e ora, a quanto pare, pure dal maggior partito di opposizione. Mi chiedo, il PD è masochista? La mia risposta è propensa al SI, vorrei sapere la sua.
Cordiali saluti
Riccardo Brusori
Certo che voterò sì anche agli altri due. Per quanto riguarda l’acqua, il Pd ha sempre ospitato i banchetti per la raccolta delle firme (fra l’altro alle Feste dell’Unità di Bologna).
La posizione del Pd è chiara: sì secco al primo quesito e , per quanto riguarda il secondo, un sì legato alla proposta di legge sull’acqua pubblica presentata dal Pd. Nessun boicottaggio, ma il pieno sostegno ai referendum.