DUE LETTERE PER DUE ITALIE

Oggi ho letto di due lettere, che parlano di due Italie, due mondi in conflitto sulla concezione della dignità della persona, del valore dell’individuo, dei diritti civili. La prima è la lettera di un poliziotto che la pensa come ti aspetteresti da un servitore delle istituzioni. Una lettera franca, coraggiosa, in cui chi scrive non ha paura di chiedere scusa, non per sé ma per la divisa che indossa. Perché le scuse, quando sono dovute e sentite, sono un gesto di grande dignità.

“Io, poliziotto, chiedo scusa alla famiglia di Stefano Cucchi per l’oltraggio infinito”
http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/11/04/news/io-poliziotto-chiedo-scusa-alla-famiglia-di-stefano-cucchi-per-l-oltraggio-infinito-1.186471

Francesco Nicito è un poliziotto della Questura di Bologna, che ha preso carta e penna per scrivere una lettera aperta ai familiari di Stefano Cucchi. Nicito ha parlato di “oltraggio infinito”, indignato perché alla giustizia negata per la morte di Stefano si è aggiunta l’offesa del segretario del SAP Gianni Tonelli, che ha sostenuto che il ragazzo morto mentre era nelle mani dello Stato se l’era andata a cercare. Se mai dovessi essere fermato dalla polizia spero di non finire nelle grinfie di un Tonelli, perché mi sentirei in pericolo. Nicito, al contrario, è uno di quei rappresentanti dello Stato che ti fanno sentire sicuro e orgoglioso delle istituzioni del tuo paese.

La seconda lettera è l’esatto contrario. Una lettera anonima, figlia di chi non ha neanche il coraggio di metterci la faccia, forse perché in fondo si vergogna un po’ di quello che dice, sicuramente perché preferisce gettare una manciata di fango senza assumersene le responsabilità, perché é più facile, perché è più comodo. Una lettera che, a differenza della prima, non invita a riconoscere dignità, ma a toglierne, non a fare giustizia, ma a discriminare, non a ristabilire un rapporto positivo fra i cittadini e le articolazioni delle istituzioni ma a erigere nuovi muri.

Lettere di protesta al preside anti omofobia: «Devi smetterla»
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2014/5-novembre-2014/lettere-protesta-preside-anti-omofobia-devi-smetterla-230478369176.shtml

É stata inviata a un altro uomo delle istituzioni con le idee chiare, Maurizio Lazzarini, dirigente scolastico del Liceo Femi di Bologna. Lazzarini, insieme ai docenti della sua scuola, ha in campo dei progetti formativi di superamento dei pregiudizi e di contrasto all’omofobia. Lo ha fatto su richiesta di alcuni studenti omosessuali, che hanno trovato il coraggio – un fatto impensabile fino a solo pochi anni fa – di chiedere che la loro scuola si occupasse anche di loro, che non ignorasse quella pluralità di identità che può essere occasione di arricchimento formativo invece che destino di invisiilitá e sopraffazione. L’anonimo scrittore, emulo delle sentinelle in piedi, forse ispirato dalla campagna antigay del forum delle associazioni familiari, critica questa scelta, ma quando una lettera anonima incontra un uomo dalla schiena dritta produce indignazione, non timore. Così i corsi anti omofobia del Fermi andranno avanti. Speriamo che vada avanti anche la ricerca della verità su Stefano Cucchi.

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