“Se come dimostrato la ‘guerra alla droga’ ha fallito è ora che in Italia si apra una lotta senza quartiere a tutte quelle norme che nel nome del proibizionismo producono costi sociali ed economici sempre più insostenibili. Questione tanto più urgente alla luce del documento adottato dalla sessione straordinaria dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tenutasi a New York nell’aprile 2016 che ha invitato a calibrare le misure sanzionatorie differenziando il traffico di droga dalle violazioni di minore gravità prevedendo per queste delle alternative alla sanzione penale. Per questo ho depositato in Senato un disegno di legge frutto di un gruppo di lavoro promosso da La Società della Ragione che unisce alla revisione delle pene in base a produzione, acquisto, detenzione e cessione e le rispettive tipologie di dolo specifico, l’introduzione di norme per la prevenzione delle tossicodipendenze, trattamenti e piani di riduzione del danno. Il lavoro dei prossimi giorni consisterà nella ricerca di sottoscrizioni trasversali affinché il Senato possa affiancare nella discussione parlamentare l’iter del disegno di legge dell’interguppo parlamentare cannabis in calendario alla Camera”. Così Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico e coordinatore di ReteDem, primo firmatario del ddl 2399, depositato parallelamente alla Camera dei Deputati.

“Nonostante i passi avanti fatti sul fronte del sovraffollamento carcerario e della riduzione dei procedimenti pendenti, il libro bianco sulle droghe presentato questa mattina alla Camera evidenzia gli effetti collaterali dell’eccessivo utilizzo della leva penale considerando che 12.284 dei 45.823 ingressi in carcere durante il 2015 sono stati causati dall’artuicolo 73 del testo unico sugli stupefacenti, che il disegno di legge di cui sono primo firmatario andrebbe a riformare”.

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