(DIRE) Bologna, 4 nov. – Marco Monari “ha fatto molto bene” a dimettersi da capogruppo del Pd in Regione “e non per questioni di responsabilità penali o civili accertate che non ci sono o non ci sono ancora”. Ha fatto bene a lasciare, sostiene il senatore democratico Sergio Lo Giudice, “perché quello che è accaduto, e di cui ha una responsabilità se non diretta da un punto di vista politico” quantomeno “come capogruppo”, è “qualcosa di incompatibile con Pd di Bologna e dell’Emilia-Romagna”. Pero’ ancora non basta: Monari “deve fare anche un’altra cosa, deve spiegare meglio a tutti noi, elettori del Pd e opinione pubblica, di che cosa si e’ trattato, perché sono stati spesi questi soldi”, da parte sua, dei consiglieri regionali democratici o del gruppo. Una operazione-verità, più ancora che di trasparenza, per far si’ “che il Pd da questa vicenda, come e’ successo per quella di Delbono, cosa che rivendico con orgoglio, esca rafforzato come partito, onesto, sobrio e attento alle istanze del suo elettorato”. Cioè quella base oggi disorientata e confusa che fatica a capire, come “si mettono in fila conti da 200 euro al ristorante” per dirla con le parole dello stesso Lo Giudice, ospite oggi a Radio Tau. L’attuale senatore Pd era capogruppo in Comune quando le spese di Delbono da vicepresidente della Regione lo costrinsero a dimettersi da sindaco: una “brutta storia” per un partito che in Emilia-Romagna ha “un percorso all’insegna dell’onesta’, della correttezza e della sobrietà” con un “comportamento cristallino di rapporto con la popolazione”. Per chiudere quel capitolo amaro “abbiamo fatto una promessa non solo di onesta’, ma anche di sobrietà”. Insomma, sottolinea Lo Giudice, il Pd aveva promesso “mai più”. Per questo, ora, è necessario che Monari spieghi, faccia chiarezza sull’uso dei soldi del gruppo. “Il tema – chiarisce Lo Giudice – è il modo, la leggerezza con cui si spendevano ingenti somme per i propri rimborsi spese”. Illeciti o no, sono qualcosa che stride, qualcosa di “incompatibile con gli sforzi di questa Regione per fare quadrare i conti e rispondere ai bisogni che ci sono”. In altre parole, non regge una situazione in cui da una parte l’Emilia-Romagna è “una delle Regioni più virtuose d’Italia” per i soldi messi contro la crisi, per gli ammortizzatori sociali e la non autosufficienza e, dall’altro, saltano “fuori cene da centinaia di euro o conti da mille euro per weekend a Venezia”, conclude l’esponente democratico. (Mac/ Dire) 13:01 04-11-13 NNNN

css.php