(DIRE) Roma, 17 mag. – Sono maturi in parlamento i tempi per l’approvazione di una legge contro l’omofobia e per la regolamentazione delle unioni gay? Per vari anni si e’ tentato alla Camera di far arrivare in porto una legge (l’ultima battaglia e’ stata quella di Paola Concia nella scorsa legislatura) ma senza successo a causa di veti delle aree cattoliche di tutti gli schieramenti, e per il ‘no’ fermo, in particolare, di Lega e Pdl. Chissa’ se gli appelli di oggi da parte delle piu’ alte cariche dello Stato sul tema dei diritti potra’ contribuire a smuovere finalmente qualcosa. Nel giorno della Giornata internazionale contro l’omofobia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha definito “intollerabili le aggressioni per l’orientamento sessuale”. All’appello del capo dello Stato si e’ unita il presidente della Camera Laura Boldrini sottolineando anche che “gli omosessuali devono veder riconosciute giuridicamente le loro unioni anche in Italia”. E il presidente del Senato, Pietro Grasso, osserva che “la tutela dei diritti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali rappresenta l’ultima frontiera del lungo percorso storico che ha accompagnato l’affermazione e la protezione dei diritti umani”. Poi definisce l’omofobia “una malattia”. Intanto alla Camera c’e’ una proposta di legge, a firma del Pd Ivan Scalfarotto, che ha gia’ raccolto 221 firme tra esponenti del suo partito, di Sinistra economia e liberta’, Movimento 5 stelle e Scelta civica. In pratica, un terzo del parlamento sarebbe pronto a votare la legge. Si tratta di capire se questo fronte trasversale puo’ ulteriormente allargarsi in commissione e in aula.

Il testo Scalfarotto e’ finalizzato a combattere l’omofobia e la transfobia in tutte le sue forme grazie all’estensione della legge Mancino che gia’ punisce il razzismo basato su etnia, nazionalita’ e religione. Un analogo disegno di legge sull’omofobia e’ stato presentato al Senato dal senatore Pd Sergio Lo Giudice (esponente della comunita’ gay, come Scalfarotto), e ha gia’ raccolto le firme un’ottantina di senatori tra Pd, Sel, M5s e Scelta civicai. Ce n’e’ poi uno dei senatori del Movimento 5 stelle, a prima firma Michela Montevecchi e sottoscritta da suoi 14 colleghi. Oltre alla legge contro l’omofobia, Scalfarotto ha presentato altre due proposte che riguardano il matrimonio tra omosessuali e il cambiamento di sesso. Ma non e’ il solo. Dal senatore Sergio Lo Giudice sono arrivate norme contro la discriminazione matrimoniali e sul cambiamento di sesso. Mentre nel Movimento 5 stelle Luis Alberto Orellana ha firmato, assieme ai colleghi, “Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso” e Alberto Airola “norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso”. Ancora al Senato Luigi Manconi (Pd) proprone di disciplinate le unioni civili. C’e’ poi Sel. Nichi Vendola, prima di dimettersi da deputato, ha depositato la sua proposta in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio e di filiazione da parte delle coppie formate da persone dello stesso sesso. E un identico testo e’ stato presentato a Palazzo Madama dalla capogruppo Sel Loredana De Petris. (Mar/ Dire) 12:29 17-05-13 NNNN

css.php