LA RICHIESTA DEI SINDACATI; IN REGIONE 350 ADDETTI PRECARI (DIRE) Bologna, 22 lug. – Gli uffici giudiziari dell’Emilia-Romagna, allo stremo per la cronica carenza di organico (1.053 unita’ di personale effettivamente in servizio contro 1.286 posti potenziali assegnati al distretto, con un ‘buco del 18,11%), rischiano di perdere anche il supporto che negli ultimi anni hanno ricevuto dai lavoratori socialmente utili impiegati, grazie a progetti delle Province e della Regione, in tribunali e corti d’appello. Si tratta di circa 350 persone, che, in cassa integrazione o mobilita’ per la crisi delle aziende dove lavoravano, attraverso dei programmi di formazione ad hoc, hanno coadiuvato le attività degli uffici giudiziari con una piccola integrazione economica (2,33 euro l’ora) agli ammortizzatori sociali che gia’ ricevono. Il ministero della Giustizia, infatti, non solo tarda a dare il via libera al tirocinio formativo per il 2013 (intanto ha provveduto ha tagliare il monte ore da 220 a 210), ma non da’ risposte sulla situazione di quei numerosi lavoratori che, pur avendo a lungo prestato servizio nell’amministrazione giudiziaria, avendo terminato sia la cassa integrazione che la mobilita’, non hanno più diritto a partecipare a questi progetti e, quindi, rimarranno senza alcun reddito, ma anche senza prospettive di impiego. A denunciare la situazione sono le organizzazioni dei lavoratori pubblici di Cgil e Cisl, assieme al neonato coordinamento dei precari della giustizia (Upg). “Abbiamo quasi tutti attorno ai 50 anni e quasi tutti proveniamo da aziende prestigiose del territorio, come Sabiem o La Perla”, spiega Antonio Grosso, responsabile per Bologna dell’Upg. “Il nostro obiettivo e’ ottenere dei contratti a tempo determinato dal 2014”, afferma Mirella Patricelli, ex Malaguti, portavoce regionale del coordinamento. Nella loro battaglia i lavoratori socialmente utili hanno trovato il sostegno del personale della giustizia. “Siamo di fronte insensibilita’ o incompetenza dirigenziale nel ministero. Il ministro Cancellieri deve prendere in mano la situazione, perchè negli uffici giudiziari si lavora in condizioni drammatiche: un solo pensionamento rischia di bloccare l’attività di un reparto”, scandisce Paola Morga, funzionario della giustizia e coordinatore regionale della Fp-Cgil. “Siamo in una situazione di gravissima difficoltà, per questi precari si deve e si puo’ trovare una soluzione”, chiede Marilena Cerati, dirigente della Corte d’appello di Bologna. Solo a Bologna i posti vacanti sono il 20,04% del totale (371 posti coperti rispetto ai 464 previsti). Peggio va solo a nella Provincia di Forli’-Cesena, dove il buco e’ del 21,21%. Si va poi dal 18,91% di Modena al 13,72% di Reggio Emilia. “Il dato sulla carenza di organici e’ molto grave, si rischia la paralisi degli uffici giudiziari. Privare gli uffici anche di queste risorse accrescerebbe le difficoltà”, avverte Alda Germani della Fp-Cgil dell’Emilia-Romagna. Rassicurazioni sono arrivate dal senatore del Pd, Sergio Lo Giudice, che ha annunciato che l’interrogazione al ministro presentata alla Camera dalla collega Marilena Fabbri, sarà riproposta anche a Palazzo Madama, assieme alla richiesta esplicita al governo di chiarire “quali intenzioni abbia rispetto a questi percorsi per il 2014”. (Vor/ Dire) 15:18 22-07-13 NNNN

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