Oggi pomeriggio Flavio Delbono ha formalizzato le sue dimissioni da sindaco di Bologna. L’ha fatto dopo l’approvazione del Bilancio 2010 e dopo avere predisposto le ultime delibere urgenti che saranno approvate domani dal consiglio comunale. La giunta e la maggioranza che l’ha sostenuta hanno chiuso così i lavori in tempo utile per permettere a Bologna di andare al voto prima possibile.
Ora si attende solo la firma del Viminale, già annunciata, sul decreto che permetterà di legare le elezioni comunali di Bologna alle prossime regionali del 28 e 29 marzo.
È stato un brutto incidente di percorso, su cui riflettere senza sconti e senza pensare che sia grandine arrivata dal cielo. La posizione di Flavio Delbono, che è innocente fino a prova contraria, sarà chiarita in sede giudiziaria. Così spero e così credo. Ma l’attività amministrativa di Bologna, l’immagine della città e le alte aspettative dei bolognesi non potevano restare invischiati in quella vicenda. “Il Comune” per i bolognesi è la casa di tutti, l’immagine specchiata di una città dal senso civico senza eguali, come mostrano le medaglie appuntate sul gonfalone della città.
Il partito democratico questo lo sa perché è l’interprete di questa storia e di queste aspettative. Quindi la decisione migliore è stata presa: ridare la parola ai cittadini per eleggere un nuovo Sindaco e ripartire.
Sergio Lo Giudice
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