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Serve o no una Convenzione per le riforme istituzionali distinta dalla Commissioni parlamentari? Nei giorni scorsi si sono susseguite diverse voci critiche su questa ipotesi: i Comitati Dossetti per la Costituzione, Stefano Rodotà, Eugenio Scalfari e molti altri hanno lanciato l’allarme sui rischi di un organismo bipartisan di riforma della Costituzione che non sia diretta espressione del Parlamento.
Insieme a Sandra Zampa e Pippo Civati abbiamo proposto agli altri parlamentari una richiesta ai capigruppo di aprire una discussione dentro i gruppi parlamentari per condividere una riflessione su questo tema così importante. Diversi colleghi hanno già sottoscritto la proposta e il capogruppo in Senato Luigi Zanda ha subito risposto positivamente. Fra qualche giorno ci incontreremo per discuterne: facciamo in modo che sia una discussione vera.

LINK
> Comitati Dossetti per la Costituzione
> la Repubblica. “Assalto alla Costituzione” di Stefano Rodotà
> la Repubblica. “Tutti ai remi per salvare la nave” di Eugenio Scalfari

> LA LETTERA AI DEPUTATI E AI SENATORI PD

Carissima, carissimo,
in questi giorni difficili e delicatissimi per gli equilibri politico-istituzionali del nostro Paese, raccogliamo con estrema preoccupazione notizie relative alla costituzione di una cosidetta “Convenzione” per le riforme istituzionali.

A giorni alterni registriamo la pressante e ricattatoria richiesta di Silvio Berlusconi ad assumerne la presidenza, leggiamo interviste del ministro Quagliariello che ne indica numero di componenti, compiti e modalità di funzionamento salvo metterne in dubbio l’opportunità subito dopo. Tutto questo in un quadro di ambiguità e incertezza che lascia intravvedere il rischio di sottrarre al Parlamento le proprie funzioni. in violazione dell’articolo 138 della Costituzione stessa che indica l’iter per la sua revisione.

Nulla ci è stato proposto, nulla ci è stato chiarito: chi dovrebbe costituirla? Come dovrebbe operare? Cosa dovrebbe fare?

Troviamo errato che ci si trovi costretti ad apprendere da giornali, televisione o radio notizie al riguardo e che se ne parli con una superficialità stupefacente essendo in gioco il destino di un bene che non appartiene a qualcuno, ma a tutti i cittadini italiani a garanzia dei loro diritti fondamentali e dei principi fondanti della nostra Repubblica e del funzionamento della nostra democrazia.

È evidente che in ogni tempo, e soprattutto in quello presente, la Costituzione deve essere difesa da ogni tentativo di manipolazione. E che l’unica strada per eventuali, necessarie revisioni resta quella parlamentare nel rispetto rigoroso dell’articolo 138.

Intendiamo dunque chiedere ai capigruppo Roberto Speranza e Luigi Zanda, di convocare al più presto le assemblee dei gruppi che mettano all’ordine del giorno un serio ed esaustivo confronto sul tema. Siamo certi di interpretare il sentimento di tanti tra noi e contiamo sul tuo sostegno per la richiesta di un approfondito confronto da indirizzare ai colleghi Speranza e Zanda.

Se intendi aderire ti chiediamo di farci pervenire un tuo messaggio in tal senso.

Grazie dell’attenzione,

Pippo Civati, Sergio Lo Giudice, Sandra Zampa

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