BOLOGNA IN VIAGGIO VERSO IL FUTURO

Bologna ha una grande storia politica e sociale di cui fare tesoro per guardare in avanti e trovare la via del futuro. Sono in campo un candidato sindaco competente e una squadra che ha passione e voglia di fare. Siamo pronti per imprimere un’accelerazione alla lunga transizione dalla Bologna coesa e omogenea del passato ad una città europea che guarda al futuro, capace di dare una direzione alle trasformazioni sociali ed economiche che stanno cambiando il volto dei centri urbani.

Se una città si ferma, va indietro. Se si culla sul suo passato e procede con lentezza si ferma. Bologna ha bisogno di uno scatto in avanti e di strumenti nuovi se vuole esercitare il ruolo che le compete di capoluogo dell’Emilia Romagna e guardare all’Europa. Per fare questo serve cambiare l’architettura istituzionale della città: abolire la Provincia, istituire la Città Metropolitana e completare il decentramento verso i  Quartieri. Lo sviluppo urbanistico della città deve essere basato sulla riqualificazione delle aree già urbanizzate e non sul consumo del territorio agricolo e del verde pubblico, che va tutelato a partire dalla collina. La rete del trasporto pubblico, a partire dal Servizio ferroviario metropolitano,  deve essere potenziata per favorire una mobilità più ecologica e un’aria più sana e pulita. Più piste ciclabili, pedonalizzazioni, parcheggi scambiatori,  l’estensione di Sirio sono gli strumenti per una città più respirabile. La dimensione metropolitana è importante per favorire il rilancio del sistema produttivo bolognese e promuovere così nuove opportunità di lavoro, a partire da donne e giovani.

 

BOLOGNA TRASPARENTE E PARTECIPATA

Per riannodare i fili fra la politica, quella buona, e le persone dobbiamo costruire con la città una  narrazione condivisa di cos’è Bologna e di quale futuro vuole realizzare. Le paure dell’oggi, prodotte dalla precarietà sociale, dall’instabilità del lavoro, dalle trasformazioni della città  possono essere superate meglio se lo si fa insieme, se ci si sente parte di una comunità in cammino verso una meta nota e condivisa. Chi si candida per un ruolo politico deve rispondere prima di tutto ad una domanda di trasparenza. L’onestà, il merito, la competenza degli eletti sono condizioni necessarie per chi ricopre una carica rappresentativa, ma non possono essere date per scontate, né si possono chiedere cambiali in bianco agli elettori. La trasparenza è necessaria perché ci sia partecipazione, che è la condizione stessa della democrazia.

Per questo mi impegno a seguire con particolare attenzione la realizzazione di alcuni obiettivi che abbiamo inserito nel programma del centrosinistra: una anagrafe pubblica  degli eletti per informare i cittadini delle caratteristiche e delle attività dei loro rappresentanti; la pubblicazione di tutti gli atti amministrativi e dei curriculum dei candidati alla nomina nelle società partecipate; la diffusione del software libero nella pubblica amministrazione; l’estensione della rete a banda larga e del wi-fi gratuito; la creazione di una Iperbole 2.0 capace di forme avanzate di interazione con i cittadini.

BOLOGNA CREATIVA, RICCA DI SAPERI

Di mestiere faccio l’insegnante. Conosco il valore della cultura come strumento indispensabile per la crescita personale e per una maggiore consapevolezza sulla realtà, ma anche per la costruzione di un’etica pubblica fondata sul rispetto degli altri, sull’attenzione ai beni comuni, sull’applicazione dei  principi costituzionali. Bologna è un prezioso vivaio di saperi: una scuola pubblica, laica e plurale, ricca di insegnanti appassionati, genitori attenti e studenti impegnati a costruirsi un  futuro. Insieme dobbiamo contrastare lo smantellamento dell’istruzione pubblica in atto da parte del governo. Abbiamo centri di ricerca d’eccellenza, la  migliore Università italiana, importanti reti di musei, di teatri, di produzioni culturali. Valorizzare Bologna nel mondo significa rafforzarla come spazio vivo e dinamico, che accoglie i talenti e li trattiene , perché li valorizza. La cultura è un diritto della persona, ma per Bologna può essere anche un volano economico per uscire meglio dalla crisi.

BOLOGNA ATTENTA AGLI ULTIMI (E AI PENULTIMI)

Bologna ha un sistema di servizi sociali che molti ci invidiano. Ma oggi dobbiamo trasformare il nostro welfare. Abbiamo bisogno di un sistema più attento ai nuovi bisogni dei cittadini, a partire dagli esclusi ma senza dimenticare le tante persone che oggi sono più impoverite e si sentono sole di fronte alla crisi.  Serve un sistema di sostegno sociale che, sotto la direzione e il controllo del pubblico, sappia fare tesoro delle tante risorse della città: l’associazionismo e il volontariato, le cooperative sociali, il privato, le reti familiari e di vicinato. Più anziani assistiti a domicilio e meno ricoveri. Più affidi in famiglia e meno assegnazioni alle comunità dei bambini soli. Più alloggi in affitto a canone calmierato e meno tempi di attesa nelle assegnazioni delle case popolari. Più attenzione ai redditi effettivi di chi richiede servizi e meno uffici da girare quando si ha bisogno. Sono obiettivi raggiungibili, anche con i forti tagli al bilancio comunale, se sapremo valorizzare le reti di solidarietà e di cura presenti in città.

BOLOGNA CITTÀ DEI DIRITTI

Tutti hanno il diritto di vivere in libertà e sicurezza, due condizioni che non possono stare l’una senza l’altra. Per questo occorre garantire il rispetto pieno della legalità e combattere le infiltrazioni mafiose, i fenomeni di corruzione, la criminalità diffusa.  Contrastare chi viola le leggi e tutelare chi le rispetta. La città che mi piace non garantisce la sicurezza chiudendo gli spazi di libertà, azionando la macchina della paura o mettendo i cittadini gli uni contro gli altri. L’ipocrita  e  inutile demagogia della Lega non farà presa nelle nostre terre ricche di dignità e solidarietà, abituate a trovare le soluzioni e non ad agitare minacciosamente i problemi.

Bologna ha una nobile storia di città plurale, aperta, accogliente verso chi viene da altri luoghi. Le diverse culture e soggettività presenti a Bologna vanno considerate come parti di una stessa comunità, che considera la sua pluralità come una ricchezza e condivide un progetto di città interculturale.  Uno spazio comune a cui contribuire da vari punti di vista in una comune cornice di regole e principi condivisi fondata sulla laicità delle istituzioni e delle decisioni pubbliche. Va riconosciuto il diritto di ogni persona, credente e non credente, donna o uomo, gay o etero, a costruire le proprie scelte di vita senza condizionamenti e imposizioni, se non di fronte a comportamenti dannosi per gli altri. La promozione dei diritti delle persone è un tema che mi sta molto a cuore. Su mia iniziativa il Comune di Bologna ha istituito  il Garante dei detenuti, il Servizio contro le discriminazioni Lgbt, il Registro dei testamenti biologici. Dammi una mano ad andare avanti.

Sergio Lo Giudice

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