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(DIRE) Bologna, 7 gen. – La settimana prossima dovrebbe essere pronto il testo della delibera per l’istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento del Comune di Bologna, da discutere nelle commissioni Affari istituzionali e Sanità di Palazzo D’Accursio. In capo a un mese la delibera, messa nero su bianco dalla segreteria generale del Comune, approderà in Consiglio comunale e nei contenuti dovrebbe rispecchiare sia l’atto di indirizzo del Pd, approvato in aula lo scorso 23 novembre, sia la delibera popolare della Rete laica. Nel frattempo, pero’, al Comune arriva anche la richiesta di sostenere l’iniziativa della Casa dei Risvegli, che vorrebbe fare un censimento di tutte le persone in coma da lungo tempo o in stato vegetativo presenti a Bologna e curate in casa o in strutture sanitarie pubbliche e private.

A farsene carico oggi in commissione Sanità è Maria Cristina Marri, consigliere comunale della lista Guazzaloca e segretario provinciale dell’Udc a Bologna, che raccoglie subito il sostegno del Pd e della presidente della commissione, la democratica Teresa Marzocchi. “Io sono disponibile ad avviare un percorso- manda a dire Marzocchi- per valutare cosa il Comune può fare giuridicamente ed economicamente per sostenere questa iniziativa. E’ un nostro dovere farlo”. D’accordo anche il capogruppo del Pd, Sergio Lo Giudice, anche se vede nell’Ausl il soggetto a cui andrebbe affidato questo lavoro. In ogni caso, aggiunge Lo Giudice, quella di Fulvio De Nigris “e’ una battaglia importante e assolutamente condivisibile, a cui bisogna dare attuazione”.
La richiesta di Marri, pero’, era condita anche di polemica politica. “Con l’istituzione del registro per il biotestamento- accusa Marri- si spreca tempo e denaro, non porterà a nulla di positivo. E’ cattiva politica, si sancisce il diritto alla morte quando non si fa nulla per il diritto alla vita”. Per questo Marri chiede che il Comune “metta altrettanto impegno nel sostenere l’iniziativa di De Nigris”.

Al Pd pero’ non piace il legame con il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento. “Le due cose vanno tenute separate- replicano Marzocchi e Lo Giudice- l’una non esclude l’altra”. Di biotestamento si e’ tornato a discutere questa mattina in commissione Sanità a Palazzo D’Accursio grazie all’udienza conoscitiva con la Rete laica, rappresentata dal portavoce Maurizio Cecconi. Contro Cecconi, pero’, si sono scatenati gli attacchi di Udc e Pdl. In particolare il vicepresidente del Consiglio, l’azzurro Paolo Foschini, accusa la Rete laica di aver prodotto “un’iniziativa strumentale e politica, solo per portare i voti radicali al Pd in vista delle regionali”. Inoltre rinfaccia a Cecconi di aver ignorato tutti i dubbi tecnico-giuridici sollevati sul registro comunale da medici e notai. Poi aggiunge: “Di questo passo vivremo in un mondo dove i morti saranno chiamati diversamente vivi”. Secca la replica di Cecconi: “Noi non siamo un partito politico e ne siamo fieri, ne’ abbiamo l’intento surrettizio di sostenere una determinata forza politica. Anzi, siamo grati agli esponenti di centrodestra come Felice Caracciolo e altri del Pdl che sostengono la nostra iniziativa”. Cecconi annuncia poi che sarà tra il pubblico il prossimo 23 gennaio, alle 11 in Cappella Farnese, al convegno dell’associazione “Bologna cambia” con il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, e Romano Magrini.

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