images.jpeg    A bologna tira aria di barbarie. Le maestre elementari e i genitori che protestavano pacificamente contro il pessimo decreto legge Gelmini sulla scuola (maestro unico, fiocco al collo, voto numerico e bocciatura per la condotta, ma soprattutto molte decine di miliardi di euro di tagli) sono state bersaglio di lanci di uova. Da parte di chi, non è dato saperlo. Certo è che proprio lì si era concentrato un piccolo capannello di contromanifestanti di Forza Italia, guidati dal deputato Fabio Garagnani. Garagnani è il personaggio politico più integralista che abbia attraversato le scene bolognesi. E’ quello che voleva organizzare una rete di spie anti-prof-comunisti nelle scuole, depurare i libri di testo da una lettura della resistenza considerata troppo partigiana, portare le associazioni antiabortiste – quelle che gridano “assassine” alle donne di fronte agli ospedali – dentro i consultori. È anche quello che ha presentato un’interpellanza parlamentare contro la Garante dei detenuti del Comune di Bologna, invocando un’improprio controllo ministeriale. La Garante, secondo il nostro, “fa politica” perché ha affermato che la nuova legge contro la prostituzione rischia di riempire di donne immigrate le carceri italiane già all’orlo del collasso.

In piazza Garagnani inveiva contro mamme e maestre, tutte “comuniste” per l’ineffabile ex democristiano oggi berlusconiano. Che tristezza andare ad attaccare con astio e provocare con insulti una piccola manifestazione pacifica, piena di bambini e cartelloni colorati, solo per cercare un po’ di visibilità. Il nostro ha già denunciato maestre e genitori per un’assemblea permanente dei giorni scorsi ed invocato l’intervento delle forze dell’ordine contro gli occupanti. La politica può attendere.

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