images(DIRE) Bologna, 7 mag. – E’ anche un pezzo importante del Pd diBologna ad animare la fronda parlamentare interna ai democratici fortemente critica rispetto alla Convenzione per le riforme. A firmare l’appello spedito ai capigruppo Pd alla Camera e al Senato, insieme a Pippo Civati, sono infatti la deputata prodiana Sandra Zampa e il senatore Sergio Lo Giudice, che sul suo blog si domanda: “Serve o no una Convenzione per le riforme istituzionali distinta dalla Commissioni parlamentari?”. Nei giorni scorsi, ricorda Lo Giudice, “si sono susseguite diverse voci critiche su questa ipotesi: i Comitati Dossetti per la Costituzione, Stefano Rodota’, Eugenio Scalfari e molti altri hanno lanciato l’allarme sui rischi di un organismo bipartisan di riforma della Costituzione che non sia diretta espressione del Parlamento”. Con Zampa e Civati, dunque, “abbiamo proposto agli altri parlamentari una richiesta ai capigruppo di aprire una discussione dentro i gruppi parlamentari per condividere una riflessione su questo tema cosi’ importante. Diversi colleghi hanno gia’ sottoscritto la proposta e il capogruppo in Senato, Luigi Zanda, ha subito risposto positivamente- fa sapere Lo Giudice- fra qualche giorno ci incontreremo per discuterne: facciamo in modo che sia una discussione vera”.

Nell’appello, i tre esponenti del Pd ammettono una “estrema preoccupazione” relativamente alla Convenzione. “A giorni alterni registriamo la pressante e ricattatoria richiesta di Silvio Berlusconi ad assumerne la presidenza- affermano Civati, Lo Giudice e Zampa- leggiamo interviste del ministro Quagliariello che ne indica numero di componenti, compiti e modalita’ di funzionamento, salvo metterne in dubbio l’opportunita’ subito dopo. Tutto questo in un quadro di ambiguita’ e incertezza che lascia intravvedere il rischio di sottrarre al Parlamento le proprie funzioni, in violazione dell’articolo 138 della Costituzione”. I tre esponenti del Pdsottolineano che “nulla ci e’ stato proposto, nulla ci e’ stato chiarito” su chi dovrebbe costruire la Convenzione, come dovrebbe operare e cosa dovrebbe fare. Dunque, attaccano, “troviamo errato che ci si trovi costretti ad apprendere dalla stampa notizie al riguardo e che se ne parli con una superficialita’ stupefacente, essendo in gioco il destino di un bene che non appartiene a qualcuno, ma a tutti i cittadini italiani a garanzia dei loro diritti fondamentali e dei principi fondanti della nostra Repubblica e del funzionamento della nostra democrazia”. Secondo Zampa, Lo Giudice e Civati “in ogni tempo, e soprattutto in quello presente, la Costituzione deve essere difesa da ogni tentativo di manipolazione. E che l’unica strada per eventuali, necessarie revisioni resta quella parlamentare nel rispetto rigoroso dell’articolo 138”. (San/ Dire) 16:13 07-05-13 NNNN

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